MILANO : Nell'impero della Camomilla. Bonomelli in lotta tra di loro, carte bollate tra madre e figlio. L'ultimo colpo di scena arriva dal Tribunale di Milano. Alberto è il figlio di Adalberto, nipote del fondatore Amedeo, che nel 1908 aprì un laboratorio di infusi di erbe a Milano. E poi, da sotto la Madonnina, andò alla conquista dell'Italia che vuol dormire bene, usando con sapienza la pubblicità. Nuora del fondatore Amedeo è Elena, vedova di Adalberto e madre di sei figli, tra i quali Alberto. I Bonomelli hanno venduto ormai tempo fa l'azienda di famiglia, ma nei decenni si è accumulata una lunga lista di ricchezze, dalle ville in città alle case al mare, da quelle in montagna alle opere d'arte. E, in tutto questo ben di Dio, anche una società immobiliare che papà Adalberto regalò ai figli. Ogni figlio ha le sue quote.
Tranne Alberto, che ha visto le suo quote - stando alla sentenza del Tribunale di Milano - passare alla madre. La testimonianza di Alberto al Corriere è tranchant: "In origine ero proprietario del 25% della società immobiliare. Durante un periodo di ricovero in ospedale che durò circa due mesi, a mia insaputa ero già stato privato dell'8,4% delle quote. DOpo la scorsa estate, una seconda amara scoperta: mi avevano levato di nascosto il 16,6%. Forse pensavano che non me ne sarei mai accorto. Andai in fiduciaria dove nessuno volle spiegarmi niente. Cercai con insistenza di chiedere informazioni al notaio che me le ha sempre negate. Ma mi deve delle spiegazioni. Voglio vedere le carte: chi ha firmato al posto mio l'atto di cessione delle mie quote?". Ovviamente con la sentenza la vicenda non è chiusa. La faida della camomilla va avanti.tratto da lo spettgules.it
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