Occorre istituire una Commissione affiancata alla magistratura che rappresenti uno strumento per la ricerca della verità sulle stragi e “un modo più concreto per garantire anche la pari partecipazione dei vari gruppi politici e accedere agli atti delle precedenti”: Aldo Grasso, durante una puntata tematica di Radio Anch’io del 23 aprile, è ritornato sul problema delle stragi dopo la declassificazione dei documenti firmata due giorni fa da Renzi (vedi articolo), che il presidente del Senato ha definito “un grosso passo avanti, una linea di tendenza, di novità da parte di un vertice di governo visto che in passato, magari, se non ci si opponeva certo non si facilitava” il lavoro degli inquirenti.
Il problema, ha osservato Grasso, non è la disponibilità dei documenti da parte della magistratura, che dopo la legge del 2007 “per la quale non è più opponibile il segreto di Stato” sono tanti, ma consiste nel fatto che “di volta in volta, ad ogni passo avanti bisognerebbe quasi ‘resettare’ tutto perché ogni elemento nuovo dà una luce diversa a ciò che si conosceva prima”.
Il giorno successivo alle sue dichiarazioni, la polizia scientifica ha intercettato una busta sospetta indirizzata a Grasso contenente un flaconcino di vetro con del liquido e un manoscritto di quattro pagine. Anche se “non c’è dubbio che una successione cronologica c’è stata”, come osservato dal presidente del Senato, le indagini sono ancora in corso e ufficialmente i due fatti non sono stati collegati.
Redazione Libera e forte