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Grillo da Renzi, una sfuriata in streaming

Creato il 19 febbraio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Niente diretta streaming per il match Grillo-Renzi. Nessun resoconto immediato sul web, nessuna soddisfazione per i grillini. Né per quelli che sui social network guardano speranzosi a una collaborazione “perché non si può dire sempre di no”, né per chi vede rosso e spera in un bombardamento che faccia mettere la coda tra le gambe a Renzi. Poi il dietrofront: sì allo streaming, facciamoci vedere in faccia.
L’incontro c’è stato ed è stato di fuoco.
Il web ha parlato. “Consultazioni con Renzie sì o no?”. Un titolo che non lasciava all’immaginazione cosa Grillo pensasse di questo incontro. Ma come riporta la deputata Giulia Sarti del Movimento 5 Stelle sulla sua pagina di Facebook “la consultazione si è conclusa con 41.240 votanti su 85.408 aventi diritto. I favorevoli all’incontro con Renzi sono stati 20.843, i contrari 20.397″.
Una manciata di voti ma, si sa, la democrazia online è così. Per cento voti si diventa senatore. Ed è persino rappresentativa di quella reale: a votare sono stati circa la metà. Anche se qualcuno si lamenta e commenta di non aver potuto votare, pur essendo iscritto da giugno: “Aggiornare l’elenco no?”.
La delegazione sarà composta da Grillo e i capigruppo Federico D’Incà e Vincenzo Maurizio Santangelo.
“Per noi è una farsa” avevano scritto Grillo e Casaleggio “Ma comunque chiediamo agli iscritti”.
L’ennesima dimostrazione che la base grillina, quella che viene tanto osannata nei comizi e sul web, non la pensa in parallelo con il vertice. E sono stati ascoltati.
Grillo va da Renzi e inizia a parlare, senza freni. Cerca di destabilizzarlo, gli rinfaccia tutto ciò che in lui non va. La base lo manda a parlare e lui fa una sfuriata, come nel suo stile. I suoi accompagnatori quasi non aprono bocca.
Qualcuno nella sala è imbarazzato, qualcun altro invece alza gli occhi al cielo: “Ma vuole fare una consultazione o un comizio?”.
Grillo in realtà vuole distaccarsi: lui conRrenzi non vuole averci niente a che fare. Se i suoi elettori, se il suo popolo si mischia con gli altri partiti, la spinta dell’onda di rabbia e speranza si affievolisce. Non importa cosa succede. Non deve succedere.
Renzi ascolta e ribatte: “Beppe, esci dal blog”. Ma il comico sembra volerci rimanere: è tutto quel che ha, per il Movimento è carburante allo stato puro.
Resta da capire come reagiranno i militanti e i simpatizzanti del Movimento a questa sfuriata, forse giusta, quasi sicuramente inutile. Grillo non aggiunge nulla al suo messaggio se non questo: cambiano i volti, non cambia quello che pensiamo; Letta uguale a Renzi.

Gli altri incontri.
L’incontro con Silvio Berlusconi è durato un’ora e mezza e il senatore decaduto si è mostrato alle telecamere ottimista.
“Auguro buona fortuna a Renzi. Faremo insieme tutte le riforme”. Abolizione delle province, riformulazione del senato. E più poteri alla figura del premier.
Angelino Alfano ha poi detto la sua sul nuovo governo. “Daremo il nostro appoggio, ma non ci deve essere Sel e nessuna traccia di una legge patrimoniale”. Insomma: i compagni di banco me li scelgo io, altrimenti non ti do la merenda. O per meglio dire: visto che Sel è ancora una dei rimasugli delle elezioni ed è con il Pd al governo per volere dei cittadini, tanto vale toglierlo. Così il voto di febbraio sarà stato davvero inutile, finalmente.
La Lega Nord con Matteo Salvini non mostra segni d’intesa. “Siamo qui per fare proposte” ha detto il segretario Salvini “ma non concordiamo su nulla”.
Sel ha invece detto di non voler fare alcuna “opposizione faziosa” e che valuterà “provvedimento per provvedimento”.


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