Grillo è disperato! Grillo, vedendosi surclassato da Renzi, non sa più cos’altro inventarsi e attacca, bacchetta, provoca ma soprattutto critica. Peccato, però, che le sue ultime critiche risultino insensate e alquanto ridicole.
Renzi, è inutile negarlo, sta operando egregiamente. Molti potranno gridare alla televendita o paragonare politicamente Renzi a Berlusconi, ma, sta di fatto, che a soli due masi dall’inizio del suo mandato, ha, non dico smosso la palude, ma quantomeno iniziato un lavoro di bonifica non indifferente. Il taglio del 10% dell’IRAP per le aziende, il tetto massimo dello stipendio dei i manager pubblici a 240 mila euro, la revisione del programma F35, gli 80 euro in busta paga per tutti coloro i quali hanno un’entrata annuale fino a 26 mila euro e la messe all’asta delle auto blu non sono cose da poco, non sono delle pentole o della stoviglie alla “Eminflex” e questo Grillo lo sa bene. Grillo è spaventato, ha paura, ha timore di Renzi perché sa, che a conti fatti, ha fatto più lui in due mesi che i 5 stelle in un anno.
Siamo tutti bravi a urlare, siamo tutti in grado di fare gli show teatrali ma, quando si farla di mettersi in gioco, di sporcarsi le mani, tutto cambia, tutto risulta un po’ più complesso caro Grillo. Con dati alla mano, posso affermare con certezza che il M5S è il partito più includente e più disorganizzato degli ultimi anni. Quali punti del programma siete riusciti a concretizzare? Quali sono le vostre vittorie politiche?
Sento spesso dire: “noi non abbiamo fatto alleanze”, “noi non ci siamo piagati al PDL”, “le nostre mani sono pulite”. Ci mancherebbe! Non ho mai sentito, almeno per il momento, di persone in grado di sporcarsi le mani, tenendo quest’ultime saldamente in tasca, distanti dalla realtà parlamentare. Troppo facile dire “noi abbiamo le mani pulite”. Preferisco indubbiamente colui che ha il coraggio di sporcarsele a chi ha paura o a chi non ha le competenze per farlo.
L’articolo di ieri pubblicato dal blog di Beppe Grillo è la riprova della mia teoria: Grillo, non sapendo più che dire e cos’altro inventarsi, si aggrappa a sciocchezze e rilancia, quindi condivide, critiche altrui farlocche e insensate.
Nicola Biondo
Nicola Biondo, autore del suddetto articolo, non solo attacca le ultime dichiarazioni di Renzi in riferimento alla volontà del Governo di “desecretare gli atti delle principale vicende che hanno colpito il nostro Paese e trasferirli all’Archivio di Stato”, ma si permette, perfino, di dire che Renzi “non sa di che cosa sta parlando”, quando, in realtà, lo sprovveduto e il disinformato è proprio lui. “Le carte di cui parla Renzi sono desecretate e in molti casi già consultabili”, “il segreto di stato non è opponibile – per legge! – nelle inchieste sulle stragi”, “non esistono carte riguardanti le stragi che siano state negate ai magistrati”. Ma Renzi ha, per caso, detto che renderà consultabili alla magistratura queste carte? Ha mai dichiarato che esistano carte riguardanti le stragi non ancora esaminate dai magistrati?
Il buon Nicola Biondo, in pratica, ha fatto la scoperta dell’acqua calda. Ha palesato un’ovvietà. La cosa assurda, però, è che usa quest’ovvietà per criticare una decisione sacrosante dal Governo, ovvero “consentire a chiunque (giornalisti, studiosi, privati cittadin, ecc) di accedere a una mole di materiali che sino a ora era rimasta consultabile – ove richiesta – soltanto dai magistrati”. La critica di Biondo non è solo banale ma è anche insensata perché l’intento di Renzi non è permettere alla magistratura di consultare documenti classificati come “Segreto di Stato”, ma è mettere a disposizione questi fascicoli alle “decine di giornalisti e storici che non vedono l’ora di consultarli e che finalmente potranno accedervi, dopo anni passati a indagare e a sbattere sul muro di gomma della segretezza”.
L’intento di Renzi è molto semplice e tutt’altro che propagandistico. Il suo obiettivo è desecretare quei documenti per poi sottoporli “a un lavoro di ricostruzione storico, politico e – qualora dovessero emergere nuove prove di reato – anche giudiziario che fino a oggi si era bloccato davanti alla porta che mostrava il divieto di accesso”.
In conclusione, l’articolo pubblicato ieri dal blog di Grillo è del tutto nonsense, basa la sua critica su una premessa ridicola e ovvia (peraltro, l’intenzione di Renzi di voler desecretare documenti inediti alla magistratura non è mai stata menzionata da alcun membro del Consiglio) e critica un provvedimento incriticabile, solenne e perfettamente a braccetto con la legge vigente sul “Segreto di Stato”.
Ma, d’altronde, è risaputo: quando non si sa cosa dire, spesse volte, si rischia di sparar cazz***!
Fonti: Europa - Il Post