È uno spreco totale quello che sta facendo Beppe Grillo. Sta buttando alle ortiche l’occasione per cambiare le cose. Sta spazzando con la scopa l’indignazione che muove il suo elettorato e quella di chi, pur non votandolo, vede in lui una potenziale soluzione. Sta bruciando una delega datagli da oltre il 20% degli elettori. E sta sprecando tutto questo per un’incomprensibile, assurdo, puerile comportamento da bambino viziato.
La delusione per l’operato del Movimento 5 Stelle dopo il successo elettorale è forse la causa della debacle delle amministrative ma ce ne possono essere altre. Ma Grillo non fa l’analisi del voto. Invece di cercare di capire i motivi di un tale insuccesso prima cerca, in maniera ridicola, di trasformarlo in un successo paragonando i dati del 2013 con quelli del 2008 ed evidenziando un incremento dovuto al semplice fatto che, nel 2008, il Movimento praticamente non esisteva.
Poi se la prende con la stupidità degli elettori. Per forza: uno che non vota 5 Stelle deve essersi bevuto il cervello. Infine, classico dei classici, se la prende con giornalisti. Canta “Non gioco più, me ne vado”, va via con la palla, non gli parla più, mette il broncio.
Povera Italia: da una parte una classe dirigente di inetti, irresponsabili, delinquenti e pregiudicati. Dall’altra il nuovo che sarebbe questo. Siamo messi davvero molto male.
Luca Craia