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Guardare avanti

Creato il 26 ottobre 2011 da Renatocappon

L’intervento di Federico Ossari da Partito Democratico Padova

In queste ultime settimane si è aperto un dibattito sulle primarie che ha interessato alcuni dirigenti e soprattutto diversi militanti del nostro partito. Un dibattito legittimo, ma che rischia di portarci fuori strada, se si perde di vista il vero obiettivo che un partito come il nostro dovrebbe avere: allargare il consenso attraverso azioni volte ad accreditarci agli occhi degli elettori come una forza autorevole, in grado di aggregare attorno a sé una coalizione per governare questo paese. Il Partito Democratico ha fatto della partecipazione attiva alla vita politica dei cittadini, uno dei cardini portanti del proprio agire. Da questo punto di vista, il partito provinciale che ho l’onore di guidare da oltre 15 mesi, non ha mai messo in discussione la modalità delle primarie come strumento per la selezione delle persone da candidare alle diverse cariche istituzionali.

Purtroppo, se parliamo di piccole realtà che vanno al voto amministrativo, non sempre questa modalità è facile da applicare. Molto spesso mancano i candidati, oppure è opportuno aderire a esperienze civiche all’interno delle quali alcune componenti non accettano questo strumento ecc.

Ma la nostra Provincia è costituita anche da molte realtà organizzate e “mature”, con circoli attivi e lungimiranti che hanno lavorato in questi anni per arrivare a scegliere i propri candidati in modo diverso. Ecco quindi che abbiamo pensato fosse utile dotarci di un regolamento in grado di garantire un’omogeneità di svolgimento delle primarie, evitando situazioni di conflittualità, sia tra i nostri iscritti che con le altre forze politiche della coalizione.

Il percorso di questi ultimi due mesi, del tutto trasparente e aperto ai contributi del gruppo dirigente, ha avuto un iter che ha coinvolto tutte le sensibilità presenti nel partito, attraverso l’elaborazione di una bozza di regolamento da parte di un gruppo di lavoro e la presentazione della stessa bozza alle forze politiche alleate (IDV e SEL), per verificare la loro disponibilità e condivisione al documento. La fase successiva è stata quella della presentazione e discussione in esecutivo ed infine la discussione e votazione in Direzione provinciale, l’organo politico per eccellenza, che rappresenta proporzionalmente e territorialmente tutto il partito emerso dal congresso.

Vorrei ricordare come tutti i membri della direzione sono stati destinatari della bozza discussa e votata il 17 ottobre scorso con diversi giorni di anticipo e quindi ogni componente ha avuto il tempo per presentare emendamenti, cosa che qualcuno ha fatto.

Come ho avuto occasione di spiegare nelle diverse sedi, si tratta di un documento che possiamo considerare un “test” e che come tale va valutato, con l’impegno di rivedere alcune parti se queste dovessero risultare inadeguate. Non possiamo però pensare che lo strumento si presti ad un dibattito infinito nei circoli e tra gli iscritti! Gli organi politici, tra i loro compiti, hanno anche quello di fare sintesi e di decidere. L’obiettivo sul quale invece ognuno è chiamato ad impegnarsi, è quello di favorire e sostenere le candidature del Partito democratico nelle diverse realtà territoriali che andranno al voto nella prossima primavera, al fine di recuperare quel consenso che ci permetta di mantenere o riconquistare il governo di quei comuni.

Da ultimo vorrei spendere alcune righe anche sul dibattito che sta interessando le modalità di selezione del futuro candidato della città di Padova le cui elezioni si svolgeranno nel 2014. Premesso che lo strumento delle primarie rappresenterà quasi certamente una tappa obbligata per la scelta del futuro candidato, non mi pare che i tempi oggi siano maturi per aprire un dibattito sulle regole e sui modi di selezione della figura più idonea da presentare per la guida del futuro governo di Padova.

Credo inoltre che questo dibattito non sia rispettoso di chi oggi sta gestendo con competenza e serietà la città capoluogo, dove lo sforzo maggiore dovrebbe essere concentrato nel sostenere l’attuale sindaco in un momento in cui le politiche nazionali stanno mettendo a dura prova la tenuta degli Enti Locali e non quello di aprire, con 30 mesi di anticipo, una competizione elettorale interna.

Questo chiaramente non significa che non si possano pensare fin da subito ad alcune linee strategiche per un futuro della città, ma che poi andranno inserite nel contesto politico del momento, in accordo con il partito cittadino.

Mi auguro che queste poche righe abbiano contribuito a chiarire alcuni aspetti che erano stati sollevati e che ora si possa guardare con serenità ed impegno ai prossimi appuntamenti che il partito ha in programma, a cominciare dalla manifestazione nazionale di sabato 5 novembre a Roma, appuntamento dal quale mi aspetto una grande mobilitazione e presenza da parte degli iscritti e soprattutto dalla classe dirigente del nostro partito provinciale.

Il Segretario Provinciale

Federico Ossari

 


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