La Guardia di Finanza del comando provinciale di Reggio Calabria e dello “Scico” di Roma hanno sottoposto a sequestro beni per un totale di 420 milioni di euro, inferendo un grosso colpo alle cosche della ‘ndrangheta della Provincia di Reggio Calabria. I beni mobili, immobili, le attività commerciali e le disponibilità finanziarie risultano di proprietà di 40 presunti affiliati alla criminalità organizzata, nei confronti dei quali dalle indagini degli inquirenti è scaturita una rilevante sperequazione tra redditi dichiarati e l’incremento patrimoniale registrato negli ultimi quindici anni.
Tra i beni sottoposti a sequestro dalla Guardia di Finanza risultano complessi turistici, società per la costruzione e la gestione degli stessi complessi, veicoli commerciali, sette auto di lusso, conti correnti e disponibilità finanziarie: l’operazione della Guardia di Finanza coinvolge 40 persone ritenute affiliate alle cosche degli Aquino e dei Morabito, clan operanti ad Africo e a Marina di Gioiosa Jonica.
Le indagini, coordinate dalla Dda di Reggio Calabria, rientrano nell’ambito dell’Operazione “Metropolis” nel corso della quale, il 5 Marzo scorso, erano state tratte in arresto 20 persone per reati di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori e reimpiego di capitali illeciti. Attraverso le indagini gli investigatori hanno accertato che le cosche Morabito ed Aquino, attraverso una complessa rete di società italiane ed estere erano riuscite a garantirsi, attraverso diverse intimidazioni, la gestione, il controllo e la realizzazione di diversi complessi immobiliari turistico – residenziali, situati nelle zone balneari più belle della Calabria.
Dopo l’operazione, la Dda ha delegato la Polizia tributaria di Reggio Calabria, lo “Scico” di Roma ed il Gruppo di Locri ad effettuare indagini patrimoniali nei confronti degli arrestati, dei loro familiari e di altre persone vicine. Gli accertamenti effettuati hanno portato, così, all’individuazione di alcuni prestanome. Inoltre, durante le indagini è risultata molto rilevante la predisposizione ed acquisizione di tavole ortografiche e fotogrammetrie satellitari su tutti i beni immobili oggetto di investigazione. Dunque, con un’accurata rielaborazione, sono stati confrontati i dati acquisiti, mettendo in risalto l’aspetto della sperequazione tra redditi dichiarati e l’incremento patrimoniale accertato, per procedere poi ad una nuova analisi contabile che ha consentito di rilevare un arricchimento patrimoniale delle persone sotto indagine, realizzato nel corso degli ultimi quindici anni.
Guardia di Finanza sequestra beni alla ‘ndrangheta, 10.0 out of 10 based on 1 rating