Dovrei essere razionale, errare è umano, fare appello alla diplomazia verbale…ma ho ancora negli occhi le immagini che il potentissimo mezzo di divulgazione chiamato internet mi ha appena sbattuto in faccia. Impressionanti e drammatiche, le istantanee diffuse in tutto il mondo, ci mostrano la crudezza dell’agonia di migliaia di animali uccisi dal petrolio.
Ho impattato, contro lo sguardo dei pellicani incatramati, ho cercato di capire, guardando un’altra foto, che tipo di animale fosse quel grumo voluminoso carico di una melma nerastra, ho fermato la mia attenzione sul movimento di un uccello che si dibatte condannato a morte dallo stress, ho incrociato il mio sguardo con quello di un delfino disperato…
Ora dovrei, qui in questa sede dovrei rendicontare che alcuni parlamentari britannici hanno chiesto al premier David Cameron di ottenere da Obama un tono più moderato, temendo gravi ripercussioni per gli azionisti della Bp.Dal 20 aprile ad oggi la Bp ha visto dimezzarsi il suo valore di mercato (attualmente di 101 miliardi di dollari, immediatamente la stessa azienda ha sottolineato di come la situazione finanziaria sia solida e non vi siano dunque motivi per un ribasso azionario.
Mi associo volentieri alle parole di Obama che non usando mezze misure ha detto ai responsabili della marea nera: “So quali sederi prendere a calci”.
Sono giorni che continuiamo a sentire dell’enorme danno economico subito dalla BP , ma qualcuno mi spieghi, come si quantifica il danno ambientale? Qual è la cifra, ovvero il denaro, ovvero il metro di valutazione con cui noi umani riusciamo a capire quantitativamente da assegnare al disastro ambientale?
Guardiamo le foto! Dobbiamo avere il coraggio di restare a fissare le immagini che documentano il disastro e soltanto dopo, qualcuno mi quantifichi quanto ci rimette in soldi la BP per la morte di tutti questi animali?
I danni provocati da petrolio e idrocarburi a flora e fauna marina si recuperanno nel giro di una-due generazioni per ciascuna specie, e tutto questo indipendentemente dall’andamento delle quotazioni della borsa della BP…
Inoltre sappiamo che non è ancora finita. All’orizzonte restano le difficoltà che ostacolano le operazioni di ripristino. “Non saremo riusciti a risolvere il problema sino a quando non avremo completato il pozzo di captazione ausiliario” ma si parla di mesi…Tutto questo mentre milioni di galloni di greggio, nero ed appiccicoso, si riversano nell’oceano causando un numero incalcolabile di vittime tra cui delfini e tartarughe marine.
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