Guariente Guarienti declama un brano di Quattro soli a motore
Sai cosa mi piace? Camminare per Verona con Guariente e vedere la gioia nei di visi di chi lo incontra. “Buongiorno Avvocato!”, gli dicono sorridendo. E Guariente si ferma, chiede come stanno a casa, o come si è risolta quella piccola faccenda, o fa i complimenti per i bellissimi nipotini di due nonni felici, e bacia la mano di una signora, o di sua figlia, con la delicatezza che dovevano avere i nobili di una volta, quando erano veramente nobili. I Beatles dicevano, nella loro ultima canzone “The end” (ok, dopo c’è anche “Her Majesty”, ma non conta), che l’amore che ricevi è uguale a quello che dai: facendo due conti, posso dire che Guariente è stato, per tutta la vita, un distributore di affetto e gentilezze.
Sabato scorso, cioè ieri 23 febbraio 2013, Guariente Guarienti ha presentato il libro “Quattro soli a motore” di Nicola Pezzoli, edito dalla Neo Edizioni. Ho assistito alla presentazione dalla seconda fila, e ho riso, mi sono venute le lacrime agli occhi per la commozione, e sono stato felice. Il libro è bellissimo (ne ho parlato spesso, qui su Grafemi), ma non è così scontato che una persona che, l’ho visto con i miei occhi, al Salone del Libro veniva fermato dagli editori (ricordo il signor Keller e il signor Sellerio) che volevano omaggiarlo con la loro riconoscenza, dedichi così tanto cuore, e così tanta intelligenza, a un libro edito da una piccola casa editrice, che sgomita, con la sola forza della qualità, nell’affollatissimo mondo dell’editoria.
Guariente è generoso. Ma Guariente è anche uno che ha ancora il coraggio di dire di no. Parla solo delle cose che gli piacciono, che lo convincono, che sente vicine. Ama la cultura – dimostra che il sapere non può essere disgiunto dalla passione. E soprattutto dimostra che la radice del verbo “sapere”, cioè “avere gusto”, significa ancora qualcosa.
Nicola Pezzoli e Guariente Guarienti alla Feltrinelli di Verona
E dopo la presentazione siamo andati a mangiare un boccone in una bellissima trattoria, in centro a Verona, e Guariente ci ha raccontato un po’ della sua vita – i suoi processi in veste di avvocato, la partecipazione al coro degli avvocati, i libri che sta leggendo e che ha scoperto, i sonetti d’amore in veronese che un suo amico ha scritto e che lui va a leggere in giro, e la partecipazione, come attore, in qualche piccolo film, e il teatro, e i suoi racconti – e tutto questo ce lo diceva minimizzando ogni cosa, e con gli occhi che gli sorridevano. Ci sono persone che, con la loro esistenza, rendono il mondo migliore: Guariente Guarienti, uomo di cultura, promotore instancabile dell’arte, amico, è innegabilmente una di quelle.
Paolo Zardi