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Guè Pequeno: “Il cinema e la musica sono la mia vita”

Creato il 29 luglio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Rapper, produttore, imprenditore e ora anche doppiatore. Non si ferma più Cosimo Fini alias Guè Pequeno, membro del gruppo hip hop Club Dogo. Dopo il successo con il suo gruppo, Guè si è lanciato nella carriera da solista e i numeri gli hanno dato ragione. Il suo Bravo Ragazzo ha infatti superato la soglia delle 50,000 copie vendute, aggiudicandosi il disco di platino. A breve scopriremo anche come se la cava come doppiatore. Guè ha infatti prestato la voce al personaggio di Jasper, ovvero uno dei protagonisti di Step Up All In, ultimo capitolo della dance series più amata dai ragazzi. Abbiamo intervistato Guè poco prima dell’anteprima del film al Giffoni Film Festival.

Hai un cd in uscita con il tuo gruppo, puoi anticiparci qualcosa?
L’album con i Club Dogo esce dopo due anni di astinenza, nel corso dei quali ci siamo dedicati a dei progetti da solisti. Il nuovo album sarà anticipato da un singolo che uscirà a breve in cui duettiamo con Arisa, una collaborazione da molti definita come “il diavolo e l’acqua santa”. Si tratta di un progetto molto ambizioso, l’abbiamo inciso quasi interamente all’estero, tra Toronto e Los Angeles, dove è stato mixato Demo Castellon, uno dei cinque ingegneri del suono più bravi del mondo che ha collaborato con Jay Z, Justin Timberlake, Madonna e tanti altri. Uscirà il 9 settembre e non vediamo l’ora!

Perché hai deciso di intraprendere un percorso da solista, distaccandoti momentaneamente dal gruppo?
Volevo esprimere la mia personalità a pieno e non essere solamente parte di un gruppo. Nel corso degli anni ho avuto un’attività più prolifica rispetto agli altri componenti del gruppo. Il primo disco è stato un punto di partenza per poi riscontrare da solo lo stesso successo che ho con il gruppo.

Come si sta evolvendo il rap in Italia, dove non ha ancora l’autorevolezza di altri generi musicali?
Considerati i numeri, al giorno d’oggi credo che il rap italiano abbia raggiunto un’autorevolezza al pari di quello europeo. Gli artisti rap più giovani in Italia vendono un sacco di dischi. Per quanto mi riguarda, mi piace di più ascoltare il rap francese e tedesco e non sono molto fan di quello italiano però sono contento del successo dei miei colleghi, specialmente se sono giovani. Vivi e lascia vivere!

Step Up All In

Che comporta essere considerati il gruppo rap più influente d’Italia?
Siamo stati influenti perché abbiamo pubblicato il nostro primo album 10 anni fa quando l’industria non era ancora particolarmente attenta al genere. Abbiamo contribuito a questa evoluzione che ha portato all’attuale stato delle cose. Personalmente sono contento dopo una vita di gavetta, di sacrifici e di esperienze di ogni tipo, di aver raggiunto il successo commerciale. L’Italia è un paese dove si tende molto a criticare, a invidiare il prossimo, specialmente chi ce la fa. Nel caso nostro, considerata la nostra storia, credo che sia tutto meritato. Ben vengano i successi commerciali, spero che ce ne saranno molti altri.

Com’è iniziata l’esperienza da doppiatore di Step Up All In? Che consigli ti hanno dato, anche se hai naturalmente confidenza con lo studio di registrazione?
Quando mi è stato proposto ho accettato subito perché Step Up è una saga molto famosa e popolare, seguitissima dai teenager, che anche il pubblico che segue noi rapper. Essendo la mia musica e il nostro pubblico così affini non potevo rifiutare. Mi avevano messo in guardia alcuni amici del fatto che sarebbe stato difficile. In effetti non è stato semplicissimo. Però penso di essermela cavata mediamente bene per essere alla prima esperienza. E’ stato anche abbastanza divertente perché può far strano ascoltare la propria voce emessa da un’altra persona. Però è una cosa molto figa!

Qual è il tuo rapporto con il cinema? Che cosa ti diverti a guardare?
Sono stato portato al cinema da mia madre la prima volta a 6 anni a vedere Guerre Stellari. Mi sono subito innamorato dei film. Il cinema e la musica sono i due aspetti culturali a cui mi dedico di più nella vita. Per ovvi motivi, sono cresciuto amando i gangster movie come Scarface e Quei bravi ragazzi. Però guardo di tutto, dalle commedie ai film più pallosi.

Quali serie televisive ami di più, visto che al giorno d’oggi non c’è più molta differenza?
Se consideri che i più grandi attori di Hollywood sono protagonisti delle serie televisive, capisci che la qualità è altissima. Hanno un appeal diverso sul pubblico. In Italia ci difendiamo benissimo perché abbiamo realizzato prodotti fantastici come Romanzo Criminale e Gomorra. Spero che i produttori italiani continuino ad investire su progetti del genere. Gomorra ha una colonna sonora composta da rapper napoletani che stimo moltissimo e sono miei amici. Credo che ci sia una parte di pubblico in Italia che voglia anche questo e lo dimostra il successo che hanno avuto queste serie. Mi fa piacere che si sia aperto uno spiraglio in un paese come il nostro dove in tutti i settori dal cinema alla musica, dalla politica all’arte, si ripropongono quasi sempre le stesse cose, a parte pochi coraggiosi.

di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net


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