Ha vinto la vecchia politica,altro che rivoluzione francese!

Da Francesca1993

Altro che dieci “saggi”. Quelli che ha tirato fuori Napolitano dal cilindro per scrivere la road map di riforme essenziali per il Paese sono i soliti noti. Forse il peggio dei soliti noti, se possibile. Eppure, sorprendentemente, saranno loro a dover costituire il “tesoro” di idee e provvedimenti su cui il prossimo Presidente della Repubblica si dovrà basare per formare (forse) un nuovo governo. C’è di che restare senza parole. Sono nomi che rappresentano gli assi portanti di quell’antico sistema politico e istituzionale che ha portato l’Italia nel baratro in cui si trova oggi. Lentamente ma sistematicamente. E adesso siamo di nuovo nelle loro mani. Luciano Violante Nato a Dire Daua (Etiopia), 71 anni; nell’ambito della trattativa Stato-mafia è stato interrogato dalla Procura di Palermo riguardo a quando nel 1993, in veste di presidente della commissione antimafia aveva richiesto all’allora ministro dell’Interno Nicola Mancino (oggi indagato per falsa testimonianza nell’ambito dell’indagine sulla trattativa) la trasmissione della relazione elaborata dagli analisti della Dia il 10 agosto del 1993 sulle stragi di via Palestro a Milano e di San Giovanni a Velabro a Roma. Relazione che Mancino gli trasmise prontamente il 14 settembre, accompagnandola con una nota in cui specificava come si trattasse di materiale “riservato” su cui vigeva il regime della “vietata divulgazione”.  Valerio Onida Nato a Milano, 77 anni; giudice costituzionale dal 1996 al 2005, attualmente è professore di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano. Dal 22 settembre 2004 al 30 gennaio 2005 è stato presidente della Corte Costituzionale. Nel 2010 si è candidato alle primarie del centrosinistra per le elezioni a sindaco di Milano, arrivando terzo con il 13,41% dei voti, dietro a Giuliano Pisapia e Stefano Boeri. È stato presidente dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti ed è presidente del comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura. Mario Mauro Nato a San Giovanni Rotondo (Foggia), 51 anni; prima Forza Italia, poi Pdl e attualmente capogruppo al Senato di Scelta Civica, è uno dei nomi di punta di Comunione e liberazione, vicinissimo a Roberto Formigoni. Laureato in filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, è stato vicepresidente del Parlamento europeo e presidente dei deputati del Pdl a Bruxelles. Gaetano Quagliariello Nato a Napoli, 52 anni; senatore Pdl, è stato il secondo firmatario del disegno di legge sul processo breve. Nel gennaio 2011 ha firmato, insieme a Roberto Formigoni, una lettera aperta per chiedere ai cattolici italiani di astenersi da qualsiasi giudizio morale nei confronti di Silvio Berlusconi, imputato (all’epoca indagato) per concussione e prostituzione minorile nel processo Ruby. Ha recentemente accusato i magistrati del processo contro Nicola Cosentino: “Nei confronti di Nicola Cosentino la magistratura ha dato prova di una notevole capacità di contorsionismo: prima Cosentino doveva andare in carcere in quanto parlamentare e/o candidato, ora pur non essendo parlamentare deve andare in carcere lo stesso”. Enrico Giovannini Nato a Roma, 55 anni; dal 2009 è presidente dell’Istat, dal gennaio 1997 al dicembre 2000 ha assunto la direzione del Dipartimento delle Statistiche economiche. Nel 2001 aè stato nominato Chief Statistician e Direttore della Direzione statistica dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).
Giovanni Pitruzzella Nato a Palermo, 53 anni; dal 29 novembre 2011 è presidente dell’Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato. La sua nomina ha suscitato le polemiche visto che colui che dovrebbe, tra le altre cose, vigilare sul conflitto d’interessi di Silvio Berlusconi, è un amico di Schifani: consigliere, avvocato, socio di famiglia. Dal 1998 è professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Palermo dove è anche docente nella Scuola di specializzazione in Diritto europeo. Esperto nel diritto dei pubblici appalti, in giustizia costituzionale, nel diritto pubblico regionale e nel diritto pubblico dell’economia, ha ricoperto numerosi incarichi fra cui quello di consulente giuridico presso la presidenza del Consiglio dei ministri durante i governi Ciampi e Dini e presso la presidenza della Regione siciliana per le giunte Capodicasa, Cuffaro e Lombardo. Salvatore Rossi Nato a Bari, 64 anni; è vice direttore generale del direttorio della Banca d’Italia e membro del direttorio integrato dell’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Dal 2011 fa parte del Consiglio di presidenza della Società italiana degli economisti. Dal maggio 2012 è membro del Consiglio di amministrazione della fondazione del Centro internazionale di studi monetari e bancari (ICMB) di Ginevra. Dal gennaio 2013 è membro del Comitato strategico del Fondo strategico italiano. Giancarlo Giorgetti Nato a Cazzago Brabbia (Varese), 46 anni; parlamentare alla Camera dei deputati dal 1996 con la Lega. Sino al 2004 ha ricoperto la carica di sindaco di Cazzago Brabbia. Nel 2001 è il principale promotore della Legge 40 sulla procreazione assisistita. Capogruppo per la Lega Nord alla Camera dei Deputati per la XVII legislatura e segretario nazionale della Lega Lombarda dal 2002 al 2012. Dal 2001 al 2006 ha ricoperto il ruolo di presidente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione. Durante il secondo governo Berlusconi è stato, dal 12 giugno al 21 giugno 2001, Sottosegretario alle infrastrutture e ai trasporti. Il suo nome era comparso nelle carte dell’indagine Antonveneta, dove, però, non risultò tra gli indagati. Filippo Bubbico Nato a Montescaglioso (Matera), 59 anni; senatore Pd ed ex sottosegretario del governo Prodi, indagato per abuso d’ufficio perché nel 2005, quando faceva parte dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Basilicata, ha affidato all’’esterno, per 23.869 euro, una consulenza sulla riorganizzazione del Consiglio che, secondo la procura, le risorse interne avrebbero potuto portare a termine senza alcun problema «in considerazione –del titolo di studio posseduto e della figura professionale rivestita». Ora dovrà risponderne davanti ai giudici della Corte dei Conti della Basilicata e anche davanti al Tribunale ordinario dove rispondono di abuso d’ufficio. Enzo Moavero Milanesi Nato a Roma, 58 anni; è il ministro per gli Affari Europei del governo Monti. E’ stato giudice di primo grado presso la Corte di giustizia dell’Unione europea in Lussemburgo e ha collaborato con la Commissione europea in qualità di direttore generale del Bureau of european policy advisors. Durante il primo governo Amato si è occupato di risanamento degli enti pubblici. Nel 1994 Ciampi lo ha nominato sottosegretario agli Affari europei. Dal 1995 al 2000 è stato scelto da Mario Monti, al tempo commissario europeo, come capo gabinetto, prima alla concorrenza e poi al mercato interno. Dal 2002 al 2005 è stato vice segretario generale della Commissione europea.

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