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Habemus Merolam, tra color che son sospesi

Creato il 22 maggio 2011 da Naimasco78

Habemus Merolam, tra color che son sospesiAlla fine Merola ce l’ha fatta e nonostante la pioggia che ha probabilmente provocato un’affluenza alle urne maggiore del previsto, poteva andare peggio. Molti forse non saranno soddisfatti degli esiti, considerando il 30 per cento di voti totalizzato dal candidato del centrodestra, ma comunque, meglio vincere per un soffio che non vincere affatto o peggio ancora finire al ballottaggio. Confesso che la determinazione dimostrata dalla Lega nel voler piantare la bandiera verde sulla nostra bella Bologna mi ha spaventata, riportandomi ai tempi del telefilm, i Visitors, alieni che volevano invadere il mondo sotto mentite spoglie umane. Io li ricordo verdi, o comunque qualcosa di verde ce l’avevano, forse la lingua…

Bene, ora che abbiamo ottenuto la bicicletta, è tempo di pedalare. Riusciranno i nostri eroi a portare a termine almeno un mandato senza cadute di stile oppure succederà qualcosa come al solito che non farà altro che diminuire ancora di più quel po’ di stima che i bolognesi continuano ad avere nelle amministrazioni di centrosinistra? Ovviamente stiamo tutti con le dita dei piedi ritirate, come si usa dire, almeno per i primi mesi. Superato il tempo massimo che è servito a Delbono per essere rispedito al mittente, allora potremo tutti tirare un sospiro di sollievo. A quanto pare comunque, il Merolone è già partito con la marcia giusta, sembra pieno di buoni propositi e disponibile al dialogo con l’opposizione.

Diciamo che questa strana e inspiegabile ondata di sinistra, per quanto possa essere chiamata davvero sinistra, ha lasciato un po’ tutta l’opinione pubblica a bocca aperta. Tutto questo scetticismo dimostrato non solo da me, ma da fior fiore di giornalisti e opinionisti, deriva da una certa sfiducia nei confronti della corazzata Bersani. Quanto ci metterà la sinistra italiana a rovinare tutto? Perchè sono convinta che questa improvvisa inversione di marcia abbia stupito anche loro, che forse non pensavano di ottenere tutto questo successo alle amministrative di quest’anno. In fondo, cosa hanno fatto di così straordinario per meritare una simile e acclamata vittoria? Dice Bersani: “Noi abbiamo vinto e loro hanno perso”. Stiamo forse giocando a Risiko? Se mai riuscirete a mettere i carri armati rossi anche su Milano e Napoli, cosa pensate di fare poi? Volete andare in televisione a fare le pernacchie a Berlusconi? Vincere le elezioni non è il punto di arrivo, ma il punto di partenza. Non basta ottenere le poltrone, occorre meritarsele. Ormai la politica per loro non è altro che un terreno di battaglia, per disfare tutto ciò che la parte avversaria ha costruito, e fare esattamente l’opposto. Un passo avanti e due indietro. E’ così ormai dal 1994, dovremmo esserci abituati. Il problema del Pd? Basterebbe che fossero un po’ più decisi, forse anche un po’ più aggressivi nel proporre le cose, invece che avanzare sempre con l’incedere di un auto dal freno a mano tirato. Non incuterebbero timore nemmeno ad una puzzola sul piede di guerra, pronta a “sganciare”. Sono contenta per Torino e per il risultato ottenuto da Fassino, ma parliamone: Chiamparino è stato un sindaco amatissimo, che però ha sempre dimostrato di avere il suo bel carattere. Fassino a volte ha anche alzato la voce, ma chi l’ha sentito? Le vongole nel mare Adriatico?

Habemus Merolam, tra color che son sospesi
Pisapia invece sembra proprio uno che la sa lunga, un uomo che ha le idee chiare, un valido combattente che sta portando avanti un’onesta e degna battaglia. Quando una persona possiede una buona dialettica ed è in grado di controbattere con le giuste argomentazioni, i nodi vengono al pettine. La neve si scioglie, e chi appare? Una Letizia Moratti ormai alla frutta che adotta la tecnica dell’offesa, squallida oltretutto. Pisapia merita di vincere, Milano ha già scelto, a mio parere, e dovremmo rispettare le sue decisioni. Stesso trattamento anche per Napoli, che però è più dura d’orecchie e sta ancora aspettando il Messia che liberi la città dalla spazzatura. Considerando che a quanto ho capito il Messia per loro si chiama Silvio e vive ad Arcore, mi sento in dovere di fare un grosso in bocca al lupo al condottiero De Magistris e alla sua sua battaglia contro i mulini a vento, difficili anche solo da trovare in quanto sepolti da una montagna di sacchetti neri e maleodoranti.



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