Se facessero un Papa nero, o comunque del sud del mondo, sarebbe una cosa democratica, dato che la maggioranza dei cattolici appartiene ormai a quella parte del mondo. Ma ciò sposterebbe il baricentro della chiesa lontano dal Vaticano e magari anche la stessa sede.
Se facessero un Papa nordamericano, si potrebbe andare verso una ricomposizione della cristianità cattolica e protestante, ma, al contempo, si aprirebbe una frattura con il sud del mondo, vero motore propulsivo del cattolicesimo contemporaneo.
Se tutto si risolvesse in una prova di forza delle correnti e si eleggesse un Papa italiano, il rischio di andare verso un lungo periodo di scismi a effetto domino sarebbe alto.
La soluzione più salomonica potrebbe essere l’elezione di un Papa spagnolo o ispanico, che potrebbe rappresentare uno dei pochi punti di equilibrio tra vecchia e nuova geografia del cattolicesimo.
Ad ogni buon conto, chiunque salga al soglio pontificio, sarà chiamato a guidare la chiesa in uno dei periodi di maggiori trasformazioni della sua storia millenaria.