L'ultima arrivata, uscita da poco dal suo bozzolo, è Rakka, che inizia la sua nuova vita cercando un lavoro e facendo amicizia con le altre abitanti della Old House. Presto inizierà a porsi domande su quella città e le sue mura misteriose e sul proprio passato, del quale non ricorda nulla. Nei momenti di difficoltà accanto a lei c'è Reki, Haibane dal passato tormentato a cui Rakka si affeziona profondamente, concedendole una fiducia cieca.
Haibane renmei è un anime in 13 episodi tratto da un set di dōjinshi di Yoshitoshi ABe. L'autore ha dichiarato di essersi ispirato a La fine del mondo e il paese delle meraviglie di Haruki Murakami, dal quale ha tratto l'ambientazione - una città circondata da mura invalicabili - e la condizione dei personaggi principali, incapaci di ricordare la propria vita precedente. I contatti col romanzo comprendono qualche altro simbolo e poco più: le due opere sono per il resto del tutto indipendenti l'una dall'altra.
Le recensioni di questa serie sono per lo più entusiastiche, ma da parte mia non mi produrrò in lodi sperticate. È vero che la trama è originale e l'idea di base è sicuramente interessante, ma ci sono elementi che mi hanno lasciata perplessa. Intanto la parte tecnica: se i colori tenui dei fondali e la gamma cromatica neutra si adattano bene all'umore generale della storia, la resa dei personaggi è tutt'altro che impressionante. Il character design è nella media, nulla da dire, ma spesso il disegno è impreciso, si fa ricorso volentieri a fermo immagine per i personaggi sullo sfondo e di tanto in tanto ci si imbatte in sproporzioni o errori anatomici. La pecca peggiore è, a mio avviso, la scarsa espressività delle figure umane, sia nei volti che nei gesti.
Per quanto riguarda la caratterizzazione psicologica, solamente Rakka e Reki sono approfondite in modo soddisfacente: la prima è la solita protagonista docilina e piagnucolosa, mentre la seconda, che a poco a poco emerge come elemento centrale, è una dura torturata dal proprio passato, che vince a mani basse la medaglia di miglior personaggio della serie. Le puntate iniziali, esageratemente didascaliche, potevano essere sfruttate meglio se ci si fosse concentrati sulla personalità delle figure secondarie, che rimangono soltanto abbozzate.
Rakka
Gli elementi portanti della storia hanno un fascino non trascurabile e diventano parte di simbolismi degni di attenzione. Glie è una sorta di purgatorio, un luogo di passaggio per gli Haibane che vi dimorano prima del "Giorno del volo", nel quale oltrepasseranno le mura per andare in un luogo sconosciuto. Nel frattempo vivono un'esistenza serena e abitudinaria, nella quale non esiste denaro e il lavoro è svolto per l'utilità comune. La natura degli Haibane, così come la loro origine, è giustamente lasciata all'immaginazione degli spettatori.
Le tematiche affrontate sono numerose e vanno dal senso di colpa all'invidia, dalla fiducia nel prossimo all'elaborazione del lutto, passando per la perdita della memoria e del proprio passato. Purtroppo le potenzialità di quest'opera si perdono a causa di una quantità di situazioni appena accennate e mai sviluppate, di domande che sorgono spontanee alle quali non è concessa alcuna risposta. Per quanto apprezzi i lavori che lasciano tanto all'interpretazione e al non detto, qui secondo me non si tratta più di scelta stilistica, ma di carenza narrativa. Tornando a Murakami, non troviamo in questo lavoro il senso di sospensione tipico dei suoi racconti, che dipingono con precisione un solo attimo fluttuante, parte di un divenire continuo. Al contrario, Haibane renmei si conclude in maniera a mio parere soddisfacente, ma lasciando dietro di sé tanti piccoli fili recisi di cui è impossibile rintracciare la matassa.
Reki
In definitiva Haibane renmei spreca l'occasione di diventare una storia strutturalmente solida ed emotivamente coinvolgente, ma visto che in tanti hanno urlato al capolavoro vi consiglio di non affidarvi soltanto al mio parere, ben lungi dall'essere assoluto, e di concedergli una possibilità.