Il giudizio di Marco GoiSummary:
Halt and Catch Fire è una delle più piacevoli sorprese della serialità tv americana degli ultimi tempi. La serie è un nuovo goal segnato dal network AMC, che dopo la fine di Breaking Bad e la conclusione ormai imminente di Mad Men è alla ricerca di un’altra hit. Halt and Catch Fire va a seguire non una, bensì due tendenze forti tra i telefilm del periodo. Da una parte va a rivivere gli anni Ottanta, proprio come di recente fatto anche da The Americans e The Carrie Diaries. Dall’altra parte si propone inoltre come una serie ad alto tasso “nerdoso”, in maniera non troppo distante da Silicon Valley, Big Bang Theory o The IT Crowd. Il nuovo drama di AMC racconta di un gruppetto di novelli Steve Jobs che a inizio degli 80s cercano di portare i personal computer nelle case degli americani. Nonostante la vicinanza nella tematica con le serie sopra citate, Halt and Catch Fire si propone però come un prodotto dalla personalità tutta sua. Un elemento che da subito appare fondamentale e che contribuisce a definire la sua identità è la colonna sonora.
A differenza di altre serie tv, le canzoni utilizzate non appaiono solo come un contorno, bensì giocano un ruolo assolutamente centrale nella definizione dei personaggi. Ancor più che dai gesti, dallo stile o dalla parlata, i protagonisti principali di Halt and Catch Fire sono caratterizzati dalla musica che ascoltano. Non stupisce allora trovare sul blog dedicato alla serie delle playlist Spotify personalizzate per ognuno di loro. In questo modo possiamo approfondire attraverso i loro gusti musicali anche il loro stile di vita. La giovane genietta dei computer Cameron Howe (Mackenzie Davis) è una ribelle che ascolta un sacco di punk-rock, suonato costantemente attraverso le cuffiette del suo Walkman. Spazio quindi a Clash, Richard Hell and the Voidoids, Bad Brains, X-Ray Spex, Die Toten Hosen e Big Boys. Per gli amanti del genere una vera e propria miniera d’oro che fa il paio con la colonna sonora del recente film svedese We Are the Best.
Di tutt’altro tipo sono invece gli ascolti di Gordon Clark (Scoot McNairy), padre di famiglia più tradizionalista con la passione per il classic rock. Una passione manifestata in maniera esplicita nella scena del secondo episodio in cui canta in auto “Lido Shuffle”, pezzone di Boz Scaggs. Non mancano poi nella sua playlist altri nomi della tradizione rock americana come Creedence Clearwater Revival, Allman Brothers Band, Neil Young, Steely Dan, Tom Petty ed Eagles.
Altro personaggio, altra musica. Il terzo protagonista della serie è il venditore yuppie Joe MacMillan (Lee Pace già visto in Pushing Daisies), che nel terzo episodio vediamo spararsi “Are ‘Friends’ Electric?” di Gary Numan a tutto volume. Grazie a lui e alla sua playlist, abbiamo la possibilità di riscoprire un sacco di grandi band soprattutto new-wave e pop degli anni ’80 come XTC, Cars, Human League, Eurythmics, Talking Heads e Roxy Music.
La cura riservata da questa serie alla parte musicale è insomma davvero impressionante, sia per come le canzoni aiutano a definire i personaggi, sia per come i pezzi sono utilizzati in maniera efficace all’interno delle varie scene. Dopo appena una manciata di episodi magari è ancora difficile capire se Halt and Catch Fire si rivelerà un nuovo fenomeno tv o meno, ma riguardo alla sua colonna sonora non ci sono dubbi: è già cult.
di Marco Goi per Oggialcinema.net