3 novembre 2013 • Serie TV, Serie USA, Vetrina Cinema •
Il giudizio di Marco GoiSummary:
Hello Ladies è una nuova comedy lanciata da HBO quest’autunno. Guardarla solo da un punto di vista strettamente comico potrebbe però risultare limitativo e potrebbe anche rappresentare una delusione. Hello Ladies non fa morir dal ridere, non subito almeno, non è una sitcom che ti martella con una battuta dietro l’altra. Le risate le provoca, grazie al suo umorismo cattivo e ben poco politically correct, però più che altro suscita delle risate amare.
La serie creata, scritta, diretta e interpretata da Stephen Merchant è un prodotto televisivo particolare, da prendere con le molle, ma che può regalare notevoli soddisfazioni. Se si entra nel mondo di Merchant, se si riesce a catturare lo spirito malinconico che avvolge la serie, se ci si fa prendere dal suo umorismo acido, Hello Ladies potrebbe diventare un vostro nuovo appuntamento televisivo fisso. Tutto ruota attorno alla figura del mattatore unico Stephen Merchant, che tra l’altro ha tratto la serie da un suo show comico, e quindi se vi sta simpatico lui, il gioco è fatto, mentre se lo trovate insopportabile, potreste facilmente detestare anche la sua creatura telefilmica.
La questione sta tutta lì: amate Ricky Gervais e il suo stile umoristico bello cattivello? Allora potreste adorare anche Hello Ladies. Stephen Merchant è infatti il co-creatore, insieme a Gervais, della rivoluzionaria serie britannica The Office, oltre che di Extras e Life’s Too Short. In questo nuovo Hello Ladies, Merchant si è smarcato dall’amico e collega per dedicarsi a un progetto di cui è la star assoluta. Ma di cosa parla, questa nuova comedy non solo comedy?
![Hello Ladies, la comedy malinconica di HBO Una scena di Hello Ladies con Stephen Merchant](http://m2.paperblog.com/i/203/2039910/hello-ladies-la-comedy-malinconica-di-hbo-L-G3ur_u.jpeg)
Stephen Merchant in una scena di Hello Ladies
Hello Ladies ci getta dentro la vita di Stuart Pritchard, interpretato naturalmente da Stephen Merchant, uno spilungone inglese parecchio nerd che però fa di tutto per apparire cool. Non un “Englishman in New York” come Sting, bensì in Los Angeles, che cerca costantemente qualche contatto femminile, raccogliendo più che altro dei gran “due di picche”. La storia di un playboy fallito, in pratica, che nei suoi poco riusciti tentativi di seduzione con modelle e attrici fa sorridere, ma la sua vita da single è vista anche con una punta sempre ben presente di malinconia. Un velo di tristezza accompagnato da una bella e spesso anch’esso malinconica colonna sonora molto anni ’70/’80, a partire dal tema usato come sigla, “Alone Too Long” di Hall & Oates, per arrivare ai brani usati a fine episodio come “You Belong to the City” di Glenn Frey e “Year of the Cat” di Al Stewart.
Stuart Pritchard è un personaggio egoista, perfido e incurante anche nei confronti dei suoi amici, eppure dietro a questa sua facciata cinica nasconde un lato umano che emerge episodio dopo episodio. Un personaggio difficile da amare, così come tutta la serie. Una comedy particolare e originale quindi, sebbene non troppo distante per ambientazione e stile da Episodes, ma di cui, se riuscirete a farvi coinvolgere dalla corrosiva comicità di Stephen Merchant, non potrete più fare a meno.
di Marco Goi per Oggialcinema.net
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