Her, diretto da Spike Jonze ( Il Ladro di Orchidee), narra le vicende di Theodore Twombly , un solitario quarantenne che si innamora della intelligenza artificiale installata nel suo PC, Samantha. Ambientato in un non troppo distante futuro, Her non è soltanto una bellissima storia d'amore, ma anche un bellissimo film che con delicatezza denuncia una società, la nostra, troppo improntata sull'apparire piuttosto che sull'essere. Nel futuro, ma sembra il nostro presente, le persone sono distaccate, incapaci di amarsi e di stabilire relazioni durature, gli occhi sempre chini su uno smartphone, chiusi in una rassicurante routine quotidiana. Il protagonista, interpretato da un bravissimo Joaquin Phoenix, è una persona sensibile, emotiva, il cui lavoro è scrivere lettere d'amore per altri. Un outsider, uno dei pochi che punta sull'essere piuttosto che sull'apparire, quindi inevitabilmente solo. Paradossalmente lui, ma anche molti altri, riusciranno ad avere un rapporto onesto, sincero e maturo soltanto con una intelligenza artificiale. Perché, viene da chiedersi, non riusciamo a stabilire relazioni durature tra di noi esseri in carne ed ossa? Perché siamo incapaci ad amare? Risposte che arriveranno durante la proiezione ( se si osserva attentamente), e che probabilmente si riassumono nel fatto che quelle intelligenze artificiali sanno imparare dalla vita, dalle esperienze e dalle loro emozioni. Cosa che noi abbiamo dimenticato da tempo .
Sorretto da un brillante cast, oltre il già citato Joaquin Phoenix troviamo le altrettanto brave Amy Adams ( The Master) e Rooney Mara ( Effetti Collaterali), e diretto intelligentemente da Spike Jonze ( la scena di sesso tra il protagonista e il computer completamente al buio è un colpo di genio), Her è un piccolo capolavoro, intelligente, malinconico e istruttivo.
Jacopo Mascolini
(112)