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Herat. Autobomba esplode davanti a consolato americano

Creato il 13 settembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Herat, Afghanistan, autobomba, consolato americano

Photo credit: isafmedia / Foter / CC BY

Herat, Afghanistan – questa mattina, ore 5.30 circa, un’autobomba è esplosa davanti al consolato americano. I militanti talebani hanno poi cercato di penetrare nell’edificio, senza riuscirvi. All’esplosione è poi seguito uno scontro a fuoco durato circa due ore: la conta dei morti e dei feriti non è ancora precisa, ma non sembrano esserci vittime tra lo staff diplomatico e i militari USA. Il bilancio è di almeno sei morti, tra cui i cinque attentatori e numerosi feriti. La Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (ISAF), creata nel 2001 con una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e che impiega circa 60000 soldati provenienti da una quarantina di nazioni diverse, ha confermato l’incidente sostenendo che “il consolato è stato messo in sicurezza e tutti gli attaccanti sono stati uccisi”.

L’attacco è stato rivendicato dai talebani tramite il loro portavoce, Qari Yousef Ahmadi, che ha telefonato ad Associated Press.

A questo primo attacco ne è seguito un altro contro la sede dell’amministrazione del distretto di Sarawza, nella provincia di Paktika, con un bilancio di 16 feriti e gravi danni all’edificio.

La guerra in Afghanistan, iniziata nel 2001, non accenna a fermarsi. La ANDS (Strategia di Sviluppo Nazionale Afghano), cominciata appunto con la Conferenza di Bonn nel 2001, che mirava al passaggio da un’amministrazione provvisoria, per la quale è stato scelto il presidente Karzai, a un governo e un parlamento regolarmente eletti è ancora in alto mare. Dalla Conferenza di Londra del 2006 la guida e la responsabilità della ricostruzione del Paese è passata direttamente al governo dell’Afghanistan. Ma il sangue afghano continua a scorrere a Herat.

Proprio nella zona di Herat, l’Italia detiene il Comando di un Contingente nazionale interforze presente presso il Regional Command West, che ha la responsabilità anche su quattro Provincial Reconstruction Team (PRT) che operano nella provincia. E questa mattina il ministro Alfano, all’inizio della riunione dei ministri dell’Interno dei Paesi del G6 a Roma, ha espresso, a nome dell’Italia e dei ministri partecipanti e prima di iniziare proprio a parlare di antiterrorismo, i sentimenti di cordoglio e vicinanza per gli attentati avvenuti.


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