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Howard-Gasol: la coppia più bella del mondo?

Creato il 12 settembre 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Siamo la coppia più bella del mondo” cantavano Adriano Celentano e Claudia Mori ormai 45 anni fa. Oggi, una versione 2012 – in cui sicuramente darebbe il suo contributo anche l’onnipresente Pitbull – potrebbero cantarla Pau Gasol e Dwight Howard, nuova coppia di lunghi dei Los Angeles Lakers.
Senza dubbio la squadra nobile della Città degli Angeli può vantare la miglior front line tra le trenta del lotto e la storia ci insegna che o in squadra hai Micheal Jordan o Lebron James, (assieme ad altri esterni di grande valore) o senza lunghi non si vince. I Lakers per questo entrano di diritto tra le grandi favorite alla conquista del Larry O’Brien Trophy.
L’ex Magic si presenta in California con un biglietto da visita con scritto 20.6 punti, 14.5 rimbalzi (massimo in carriera) e 2.1 stoppate di media, che andranno ad aggiungersi ai 17.4 punti, 10.4 rimbalzi e 3.7 assist di Gasol. Al di là dei numeri, che non possono essere banalmente sommati, la coppia Catalano-Statunitense sembra essere tra le meglio assortite di sempre: con la macchina del tempo andiamo a vedere nella storia recente dell’NBA se ci sono state delle front line comparabili.

Olajuwon-Sampson: uno ad inizio carriera, l’altro nel suo momento migliore: per un paio d’anni la coppia Olajuwon-Sampson combinò cifre mostruose, il top nel 1984-85 in maglia Rockets. “The Dream” da rookie portò 20.6 punti e 11.9 rimbalzi, Sampson 22.1+10.4.

Olajuwon-Barkley: dalla stagione 1996-97 a quella ’99-2000 Hakeem e Chuck giocarono insieme negli Houston Rockets. Barkley andò in Texas per vincere un titolo, obiettivo mai però raggiunto. Entrambi classe ’63 erano nella fase calante della carriera ma formarono comunque una delle coppie di big man più forti mai viste con il nativo di Lagos che portava alla causa 23.2 punti e 9.2 rimbalzi (prima volta in carriera non in doppia-doppia), mentre Sir Charles contribuiva con 19.2 punti e 13.5 rimbalzi. La cavalcata si fermò in finale di conference contro gli Utah Jazz (4-2) poi sconfitti dai Bulls di sua maestà. Gli anni successivi furono un lento declino fino al ritiro.

O’Neal-Malone: sulla carta una macchina da guerra, il campo disse altro. Shaq lievemente polemico al suo ultimo anno al Lakers fece la peggior stagione fino ad allora per media punti (21.5), mentre The Mailman, dopo 17 stagioni sopra i 20 a sera (oltre ai 17.5 da rookie) e con al massimo due partite saltate per infortunio a stagione, giocò appena 42 gare a 13 punti e 8.7 rimbalzi in quello che fu il suo ultimo anno di una entusiasmante carriera.

Robinson-Duncan: due tra i bigman più dominanti degli ultimi vent’anni hanno giocato insieme: approdato nella NBA nel 1997-98 Tim Duncan ha trasformato la franchigia, rendendola in breve tempo una delle più vincenti in assoluto nello sport professionistico americano. Per sei anni ha formato insieme a David Robinson le Twin Tower vincendo due titoli NBA nel 1999 e nel 2003, con “The Admiral” dominante nella prima occasione e con un ruolo marginale nella seconda, al suo ultimo anno da giocatore. Fin da subito si capì che la coppia era destinata a grandi cose: al primo anno il contributo combinato fu di 42.7 punti e 22.5 rimbalzi a sera!

Wallace-Wallace: una delle coppie più disfunzionali, incostanti e particolari che l’NBA ci abbia regalato. Negli anni migliori però Sheed e Big Ben trascinarono i Pistons ad un titolo e a due finali consecutive. Ben toccò addirittura i 15.4 rimbalzi a gara, mentre Rasheed, senza mai picchi altissimi a livello statistico a Motown, dove comunque era la terza punta, fu l’ago della bilancia attacco-difesa nella vittoria del 2004.

Nowitzki-Chandler: il più immarcabile attaccante sulla piazza, ed il giocatore più determinante nella propria metà campo. La front line del primo, e fino ad ora unico, titolo dei Mavs verrà sicuramente ricordata come una delle più forti e complete di sempre, anche se durata un solo anno. 27.7 punti, 8.1 rimbalzi ed enorme leadership per il tedesco, 8 punti, 9.2 rimbalzi e tantissima difesa per il californiano, queste le cifre durante i playoffs 2011 dei lunghi di Mark Cuban.


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