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I Bobcats dei record (negativi)

Creato il 18 aprile 2012 da Basketcaffe @basketcaffe
kemba

Il Basket in North Carolina ha due facce: quelle sorridenti e di belle speranze delle prestigiose università (North Carolina, NC University e Duke) vincitrici in tre di 11 titoli NCAA di cui l’ultimo risale al 2010 con il trionfo dei Blue Devil di Duke.
E quella decisamente contratta dei Charlotte Bobcats, la squadra che quest’anno senza troppa fatica si è imposta al grande pubblico come la peggiore della lega NBA.
Il record dei Bobcats versione 2012 recita 7 vinte e 53 perse, con la preoccupante percentuale di vittorie pari al 11.7%.

E per aggiungere un nuovo record piuttosto negativo Charlotte sembra si stia impegnando moltissimo, provando ad eguagliare (anzi superare) il record di minor numero di vittorie in una regular season, detenuto dai Philadelphia 76ers dell’annata 1972-73 (9 vinte, 73 perse).
All’appello mancano solo 6 partite ed occorrono almeno 2 vittorie per evitare di aggiornare il libro delle statistiche. Certo, rimane una stagione con l’asterisco per via del lockout, ma peggio di così era veramente difficile.

Battute a parte, analizzando il drammatico declino di questi Bobcats vien da pensare che non tutto in questa Charlotte sia da buttar via.
Vi è innanzitutto un fattore che ha pesantemente influito negativamente sul potenziale: la cessione (a condizioni fin troppo vantaggiose) di Stephen Jackson e Gerald Wallace, i quali appena un paio di stagioni fa avevano condotto i Bobcats alla post season.
Una scelta che si potrebbe considerare scellerata, forse dettata dalla volontà di guardare più alla carta d’identità rispetto al livello di gioco esprimibile dai su citati.
E nella sua breve esperienza da GM-proprietario, sua maestà Michael Jordan di decisioni importanti (sopratutto ai draft) ne ha prese, ma non tutte si sono rivelate azzeccate.
Come la terza scelta al draft 2006 selezionando un Adam Morrison (ignorando per altro una futura stella come Rudy Gay) che per vari motivi non si è mai rivelato un giocatore determinante in questa lega.
All’utimo draft Charlotte ha selezionato Kemba Walker (chiamata numero 9) e ricevuto, via Sacramento, la 7th scelta realtiva a Biyombo, che insieme a Walker rappresenta il nucleo sul quale tentare (con maggiori fortune) la ricostruzione.
Ricostruzione che sicuramente vedrà tra i partecipanti il positivo Gerald Henderson e sopratutto quel Byron Mullens che qualcosa di buono quest’anno lo ha mostrato (31 punti e 14 rimbalzi il 6 Aprile @ Milwaukee). Da valutare invece la posizione di Augustin, probabilmente più utile come pedina di scambio visto che alle sue spalle sta emergendo Walker.
In più c’è da scegliere (e bene) al prossimo prolifico draft e sperare di avere almeno una scelta tra le prime tre (condizione per non cedere la stessa ai Blazers).
Altra priorità inderogabile è sicuramente quella di liberare spazio salariale occupato da molti giocatori a fine corsa o quasi (Carroll, Magette e Najera) compreso quel Tyrus Thomas, che quest’anno ha avuto un’involuzione a dir poco drammatica, per poi lanciarsi alla caccia di free agent ai quali sottoporre un progetto tecnico che al di là delle statistiche dovrà proporsi radicalmente diverso.


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