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I buoni vicini di Ryan David Jahn

Creato il 10 agosto 2011 da Libereditor

I buoni vicini di Ryan David JahnKatrina è una bella ragazza e sta tornando a casa dopo una lunga notte nel bar in cui lavora. Sono quasi le quattro di mattina, è ancora buio pesto e Katrina è stanca morta, vuole solo andare a casa a farsi una doccia.
Appena è in macchina gira la manopola della radio e si ridesta. Ascolta una canzone di Bo Diddley e poi il notiziario. Sente la voce profonda del presidente Johnson dire che la decisione di Cuba di tagliare i normali rifornimenti d’acqua alla base navale di Guantanamo è inaccettabile. In città non ci sono luci e il cielo è pieno di nuvole grigie illuminate dalla luce della luna che però non sembrano minacciare pioggia, almeno per ora.
Quando arriva in Austin Street vede subito il palazzo in cui abita e incrocia anche uno dei suoi vicini. Si domanda cosa faccia fuori alle quattro di mattina e intanto parcheggia dall’altra parte della strada rispetto al palazzo. Parcheggia la sua Studebaker in un posto vuoto e spegne il motore. Fa in tempo a vedere una volante della polizia e vede il pallido volto del poliziotto che la guarda e se ne va. Osserva il luccichio rosso dei fanalini della volante e si avvia verso casa. Dopo pochi passi verso la porta d’ingresso, Katrina si irrigidisce, sente qualcosa, avverte un vero terrore, una sensazione sconvolgente di pericolo. Un’enorme figura si scosta dagli alberi quasi scivolando verso di lei e improvvisamente ogni cosa diventa luminosa.

I buoni vicini di Ryan David Jahn è ispirato al caso di Kitty Genovese, una giovane barista notturna del Queens di New York, accoltellata a morte e senza testimoni il 13 marzo 1964.
E’ un romanzo convincente su più livelli e un thriller mozzafiato che ti afferra come una morsa fin dall’inizio e non ti lascia andare. Non è solo un romanzo giallo, ma un evocazione brillante degli anni ’60 a New York e un affascinante spaccato della società americana scritto in uno stile potente, inaspettato, a dir poco sorprendente, con trame sapientemente incastrate tra loro.
Lo stile di Jahn crea una distanza voyeuristico tra lettore e personaggi e si abbina perfettamente al tema della paura nella vita urbana, uno stato di terrore spesso cieco che incoraggia ogni uomo a essere un’isola.
Le sue 228 pagine di narrazione descrivono solo un paio d’ore di una notte in una sorta di rollercoaster palpitante in cui vengono esplorate le vite delle persone coinvolte in questa controversa vicenda. Si presume infatti che fino a trentotto persone furono testimoni della violenza subita da Kitty, ma nessuno fece nulla per aiutare gli inquirenti nel corso delle indagini.


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