I temi caldi dell’attualità politica sono molti. Da un lato c’è Mister Obama che è proprio un pettegolo e, a quanto pare, si è messo ad ascoltare tutte le conversazioni telefoniche dei leader europei. A parte le scontate considerazioni sull’entità della bolletta del telefono, avete notato che dell’Italia non si parla mai? Quanto siamo irrilevanti da 1 a Carlo Giovanardi?
Ci sono poi i Grillini che continuano a menarla con questa storia dell’impeachment (forse credono di essere in un film americano) per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Spero che chi ha votato Movimento 5 Stelle si sia reso conto che questi sono chiacchieroni ancor più dei vecchi partiti politici. D’altronde speravo se ne fossero accorti già dopo aver votato come sindaco Pizzarotti a Parma che prometteva che l’inceneritore non si sarebbe fatto per nessuna ragione al mondo. E ora indovinate un po’? L’inceneritore è stato fatto comunque.
Potremmo parlare anche del ritorno di Forza Italia, ma ho già dato.
Ho deciso quindi di parlare dei candidati alle primarie per scegliere il nuovo Segretario del Partito Democratico. Tema che avevo già in parte sviscerato al termine della passata stagione di Cosmopolis, ma che richiede un necessario aggiornamento.
La fatidica data è stata fissata per l’8 dicembre, ossia il giorno in cui si festeggia l’Immacolata Concezione. Un evento unico e soprattutto poco credibile. Coincidenze? Noi della redazione di Cosmopolis crediamo di no.
I candidati ufficiali sono quattro, anche se i mezzi di informazione vogliono farci credere che siano solo due. Conosciamoli.
Matteo Renzi (1975). È il principale favorito per la vittoria, anzi diamolo già per sicuro Segretario (così gli portiamo un po’ sfiga). Attualmente è il primo cittadino di Firenze e sarà probabilmente ricordato come il primo Sindaco che ha svolto il suo ufficio in esilio in altre città, visto che ormai da più di un anno è in continua campagna elettorale in giro per l’Italia per promuovere sé stesso. Ha già fatto sapere che, anche in caso di vittoria alle primarie, si ricandiderà per fare il sindaco di Firenze. Vorrei vedere con che coraggio i simpatici fiorentini lo voteranno. Detto questo, è importante non dimenticare che Renzi nasce politicamente nella Margherita e televisivamente alla Ruota della Fortuna. Il suo intento è quello di prendere voti anche tra coloro che votavano PDL e io non sono sicuro sia una cosa positiva volere i voti di chi ha fatto vincere Berlusconi perché prometteva di abolire l’IMU.
Pippo Civati (1975). Coetaneo di Matteo Renzi anche se dimostra molti meno anni ed è sicuramente più bello. Così come sono molto più giovani e belle le sue idee. È il preferito del mio cuore, anche se ha poche possibilità di riuscire a competere per la vittoria. Politicamente è stato attivo soprattutto in Lombardia, prima di approdare con le ultime elezioni al Parlamento. È quello che fra i quattro candidati parla in modo più chiaro e dice cose più di sinistra. Se Renzi guarda più al centro e al PDL, Civati fa gli occhi dolci alla sinistra e in particolare a SEL. Apprezzo molto la sua scelta di chiamare le cose con il proprio nome (“Quando parliamo di diritti civili dobbiamo essere chiari. O lo chiami matrimonio o non lo vuoi fare”). Unica pecca sul suo CV: il Dottorato di ricerca in filosofia e scienze umane.
Gianni Cuperlo (1961). È il principale antagonista di Renzi. Lui viene da sinistra per davvero, anche se fino all’altro ieri il 90% degli italiani non sapeva nemmeno chi fosse. Allora perché all’improvviso è tra i favoriti alla Segreteria del PD? La risposta è che Cuperlo è molto apprezzato dagli ambienti interni al partito, ma soprattutto è sostenuto da Massimo D’Alema. E noi tutti sappiamo che in casa PD nulla si muove senza l’approvazione di D’Alema. D’Alema è come le madri nella maggior parte delle famiglie di Italiani: non si sposta nulla in casa senza il suo sì. Quindi io starei attento alla sua candidatura, anche se il suo programma ho provato a leggerlo e non ci ho capito molto. Una lampada ogni tanto potrebbe non guastare.
Gianni Pittella (1958). Se Cuperlo non lo conosceva il 90% degli Italiani, per Pittella possiamo alzare l’asticella fino al 98%. Io fino all’altro ieri non sapevo nemmeno fosse candidato. Ha fatto il Parlamentare Italiano e anche il Parlamentare Europeo. Il suo documento programmatico contiene tante belle idee e locuzioni creative, ma poche proposte concrete e soprattutto alcuni refusi. Mi dà l’idea che anche lui, fino a qualche giorno fa, non sapesse di essere candidato.
Insomma, in bocca al lupo ai quattro contendenti. E che vinca il migliore (cioè Civati).
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Il post I candidati alle primarie PD sono 4, non 2, scritto da Signor Ponza, appartiene al blog Così è (se vi pare).