- 1 cavolo cappuccio
- 1 cipolla
- 1 hg di pancetta dolce
- 3 o 4 bacche di ginepro
- latte q.b.
- aceto q.b.
- sale
- pepe nero in crani
- olio
- sale
Per me esistevano solo i crauti in scatola, ma, se dovessi essere sincera, non li ho mai fatti buoni come mamma preparava i crauti, anche quelli in scatola.
Così qualche giorno fa, vedendo la verza – o cavolo cappuccio – sul banchetto del mercato ho deciso di farli io ; mi è bastato fare una ricerca su google per scoprire che di quello che intendevo fare io, con il tempo a disposizione, mai avrei fatto i veri crauti.
La preparazione dei crauti doc richiede infatti un tempo di fermentazione di qualche giorno, ma vi garantisco che, se vi piace quel sapore acidulo e persistente tipico dei crauti, anche con questa ricetta più rapida lo ottenete.
Togliete le foglie più esterne e rovinate al cavolo cappuccio, sciacquate quelle buone quindi tagliatele a listerelle molto sottili.
Affettate la cipolla e tagliate a quadretti la pancetta – io avevo un cubetto residuo di prosciutto crudo e quello ho usato.
Scaldate in un tegame basso e largo 3 o 4 cucchiaiate di olio, unite la cipolla ed i dadini di pancetta.
Fate soffriggere a fiamma bassa in modo che non si brucino e spegnete il fuoco non appena la cipolla è ben appassita.
Scaldate in un altro tegame ancora 3 o 4 cucchiai di olio, unite la verza, mescolate bene, ed incoperchiate parzialmente lasciando stufare così per 40 minuti.
La verza si ridurrà notevolmente perdendo tutta la sua acqua di vegetazione.
Quando vedete morbida la verza, spruzzate con due dita di aceto, fate sfumare mescolando rapidamente.
Unite ora i crauti alla cipolla e pancetta, bagnate con mezzo bicchiere di latte, mescolate e, mantenendo la fiamma bassa, lasciate che tutto il latte venga assorbito.
Correggete di sale e di pepe nero prima di portare in tavola.
Servite i crauti ancora molto caldi
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