I dubbi dell’amore
Capita alle volte di ascoltare per radio o magari in uno di quei canali televisivi che pompano musica 24h una vecchia canzone, una di quelle che non avevi mai sentito, di cui non conoscevi neppure l’esistenza, e magicamente è amore a primo ascolto. Oggi poi non è difficile su internet recuperarne informazioni per poterla scaricare ed inserire della playlist del tuo i-pod. Ebbene a me è accaduto più o meno questo con “I dubbi dell’amore”. Un pezzo davvero meraviglioso che ho apprezzato particolarmente per un testo che tocca i punti più delicati di un vero rapporto d’amore. Ho cercato sulla rete in lungo e in largo e, a meno che io non sia particolarmente tonto, non sono riuscito a trovare alcunché al riguardo. Nessuna informazione che potesse soddisfare la mia curiosità (una domanda su tutte che mi son fatto è se c’è qualcosa di autobiografico nei versi). Il brano è stato scritto a due mani da Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone, praticamente gli stessi autori di “Quello che le donne non dicono”, una delle canzoni più celebri della Mannoia, sempre per Fiorella Mannoia, che lo ha inserito nell’album “Canzoni per parlare” del 1988. Ruggeri invece ha voluto reinterpretarla inserendola nell’album del 1999 “L’isola dei tesori”, ma con tutto il rispetto per il grande Ruggeri, non c’è davvero paragone con la versione della Mannoia, che regala davvero brividi intensi ad ogni suo ascolto. Se a primo ascolto il brano può sembrare che racconti la fine di un amore con relativo e drammatico ricominciare a vivere, la verità è un’altra. Si canta di un’ipotetica fine, di come si dovrebbe poi ricominciare, ma questi non sono altro che “dubbi dell’amore”, chi non ne ha mai avuto uno vuol dire che non ha mai amato davvero. Il segreto sta nel perseverare e nel fugarli “insieme”, mai farsi trascinare nell’abisso delle cose non dette o peggio della “pericolosa quotidianità”, lezione che ho imparato sulla mia pelle.
Se una mattina io
mi accorgessi che con l’alba sei partito
con le tue valigie verso un’altra vita
riempirei di meraviglia la città
Ma forse dopo un po’
prenderei ad organizzarmi l’esistenza
mi convincerei che posso fare senza
chiamerei gli amici con curiosità
e me ne andrei da qua
Cambierei tutte le opinioni
e brucerei le foto
con nuove convinzioni
mi condizionerei
forse ringiovanirei
e comunque ne uscirei
non so quando (quando)
non so come
Ma se domani io
mi accorgessi che ci stiamo sopportando
e capissi che non stiamo più parlando
ti guardassi e non ti conoscessi più
io dipingerei di colori i muri
e stelle sul soffitto
ti direi le cose che non ho mai detto
che pericolo la quotidianità
e la tranquillità
Dove sei, come vivi dentro?
C’è sempre sentimento
nel tuo parlare piano
e nella tua mano
c’è la voglia di tenere
quella mano nella mia
Tu dormi e non pensare
ai dubbi dell’amore
ogni stupido timore è la prova che ti do
e rimango e ti cerco
non ti lascio più
non ti lascio più
http://www.youtube.com/watch?v=ZOXhgWIaUg4