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I fiancheggiatori passano all’incasso

Creato il 05 dicembre 2012 da Oblioilblog @oblioilblog

I fiancheggiatori passano all’incasso

Grazie alla legge sul finanziamento pubblico, le spese e le entrate dei partiti sono tutte depositate presso la tesoreria congiunta del Parlamento a palazzo San Macuto, ma forse non se ne parla abbastanza. A dare un’occhiata a quelle del Popolo delle Libertà ci ha pensato Libero e le sorprese, anzi le conferme, non sono mancate.

Ad agosto il partito ha sganciato un cospicuo assegno da 700mila euro ai Liberal Democratici per il Rinnovamento. Siccome la lunghezza e la bizzarria del nome è solitamente inversamente proporzionale all’importanza del partito, si può ben capire che si tratti di un movimentucolo praticamente insignificante.

Ma non per il PDL. Negli infausti giorni post fronda finiana i due parlamentari Liberal Democratici Italo Tannoni e Daniela Melchiorre ondeggiarono a lungo tra il sì e il no alla fiducia. I due provenienti dalla scuderia di Lamberto Dini per un breve periodo hanno fatto parte del gruppo dei responsabili, stampella della maggioranza PDL-Lega che andava sgretolandosi. 

La cifra è record ma non sono gli unici ad aver visti retribuiti i propri servigi. Il più folkloristico dei responsabili, il macchiettistico passionario dell’agopuntura Domenico Scilipoti, in concerto con tutto il carrozzone del Movimento di Responsabilità Nazionale, ha ricevuto 49 mila euro. Pochini e spesi tutti per la stampa e affissione di manifesti per un congresso che sicuramente non è passato alla storia.

Centocinquantamila euro agli Italiani per la libertà, il movimento di un personaggino mica male di cui avevamo parlato: Esteban Caselli, senatore argentino, definito pericolosissimo dallo stesso Berlusconi e con una reputazione da massone, fascista e trafficante d’armi.

A chi sia in mano la tesoreria del partito non è ben chiaro. Qualche assegno parte direttamente da Berlusconi. Altri probabilmente no. Come ad esempio i 61.539,39 euro che sono andati ad incrementare il conto in banca del segretario Angelino Alfano. Motivo: servizi gratuiti per attività politica e di comunicazione. Gratuiti, come no. Come se non fosse già abbastanza strano che un partito paga il suo segretario.

 

Fonte: Libero


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