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I figli contesi e la malattia inesistente

Creato il 12 ottobre 2012 da Animabella
Nelle pieghe della agghiacciante vicenda del bambino portato via con la forza dal padre e da alcuni agenti di polizia di fronte agli occhi attoniti dei suoi compagni, fa capolino una parola, anzi una sigla, che sembra dare al tutto una spruzzata di scientificità. Si tratta della Pas, la Parental Alienation Syndrom, “Sindrome di alienazione parentale”. Peccato che di scientifico tale “sindrome” abbia ben poco, tanto che non è contemplata neanche dal DSM – il manuale di disturbi mentali di riferimento in tutto il mondo – e che varie associazioni psichiatriche l'hanno bocciata sul piano diagnostico.

Si tratta di una "malattia" descritta la prima volta nel 1985 dallo psichiatra statunitense Richard A. Gardner (un ambiguo personaggio, che ha anche espresso posizioni apologetiche sulla pedofilia) che si verifica – in sintesi – quando nelle cause di separazione un figlio rifiuta di vedere un genitore (detto per questo alienato) e lo accusa di abusi e violenze perché sarebbe manipolato dall'altro genitore (alienante). Insomma, quello che in linguaggio comune chiameremmo un “lavaggio del cervello” per convincere un bambino che l'altro genitore sia “cattivo”.
Secondo la dott.sa Maria Serenella Pignotti, pediatra dell'ospedale Meyer di Firenze e medico legale, che ha investito della questione anche la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, si tratta di una “malattia praticamente sconosciuta in medicina, assente dai nostri libri di testo, praticamente inesistente sul motore di ricerca PubMed, una sindrome mai confermata, né dimostrata. In 27 anni dalla sua 'descrizione' nessuno, tanto meno il suo ideatore, è riuscito a portare dati a suo supporto, né nessuno studio prospettico è stato mai realizzato. Essa è sostanzialmente una ipotesi, antitesi della medicina delle evidenze”.
Nonostante ciò, è una “diagnosi” che ormai dilaga nei tribunali, nell'ambito delle cause di separazione. Ora, se è ovvio che esistono reali casi di manipolazione e di vera e propria diffamazione di un genitore nei confronti dell'altro (e in quanto tali perseguibili in sede giudiziaria), esistono purtroppo anche molti casi di abusi, maltrattamenti e violenze reali e la denuncia di essi deve essere valutata sul piano della verità/falsità dei fatti e non sulla base di una presunta manipolazione. Se il solo denunciare abusi può essere considerato un “sintomo” di una malattia, è chiaro che in molti casi di abusi reali, un genitore inizierà a temere di denunciare l'altro per paura di essere additati come “affetti da Pas”, entrando in un perverso circolo vizioso. Tanto più che la “terapia” prevista dallo stesso Gardner per questa presunta malattia è proprio l'affidamento al genitore “alienato”.
Cosa ancora più grave, questa sindrome è inserita in due disegni di legge (uno in discussione alla Camera e uno al Senato) sul tema dell'affido condiviso. Si rischia pertanto che una pseudo malattia non unanimemente riconosciuta dalla comunità medico-scientifica, che ha già invaso i nostri tribunali, finisca addirittura nero su bianco in una legge.

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