Tre storie indipendenti, tre registi diversi a metterle in scena. Nella prima una cantante lirica non riesce a dimenticare un vecchio amore; nella seconda un ingenuo giovane si trasforma in micidiale arma chimica; nell'ultimo è mostrata la quotidianità di un regno in cui ogni giorno ci si prepara a sparare a un nemico sconosciuto.
Tutti e tre gli episodi vantano animazioni di alto livello, ma il terzo, diretto da Ōtomo (creatore di Akira), è il più interessante e riassume efficacemente una critica alla guerra, assurda nella sua ottusa cecità. Il primo e il secondo, nonostante alcune intuizioni interessanti, non mi hanno colpita.
Voto: 6 1/2
La corazzata Potëmkin - Sergei M. Eisenstein, 1925
Non lasciatevi traviare dalla celebre esternazione del ragionier Fantozzi: questo film, nato come opera di propaganda per celebrare il ventennale della rivolta del 1905, ha fatto la storia. La settima arte aveva appena compiuto trent'anni, eppure Eisenstein è capace di utilizzare regia e montaggio per veicolare il suo messaggio con straordinaria intensità, grazie all'utilizzo improvviso di immagini dure (il cosiddetto cine-pugno) e del simbolismo.
La celeberrima sequenza della scalinata di Odessa, in cui la popolazione schierata con gli ammutinati della corazzata viene sterminata dai cosacchi, è un grande momento di cinema, capace di trasmettere allo spettatore, anche dopo decenni, l'orrore provato dai protagonisti del film. La rivoluzione non è mai stata così viva.
Voto: 9
La tigre e il dragone - Ang Lee, 2000
Li Mu Bai incarica l'amata Shu Lien di consegnare la sua spada al signor Tie, per smettere di combattere. Il furto dell'arma innescherà una serie di eventi che influiranno sulla vita dei due guerrieri, della giovane Jen e del suo amante Lo.
Ang Lee lavora da sempre in America e si vede: il film è pieno di sentimenti facili, e la sceneggiatura trasuda frasi fatte a ogni dialogo. Non a caso è stato candidato agli Oscar.
La fotografia è più sobria rispetto a quella che esalterà la trilogia di Yimou, successiva e superiore a quest'opera. I combattimenti finiscono per essere esagerati, farciti come sono di voli e acrobazie improbabili.
Soprattutto, i personaggi mancano di motivazioni convincenti: Jen (Ziyi Zhang) rovina la vita di chiunque le stia intorno e cerchi di aiutarla solo perché è viziata.
Un film che si lascia guardare volentieri, ma è troppo prevedibile per avvincere come vorrebbe.
Voto: 6/7
Cars 2 - Pixar (J. Lasseter), 2011
Mentre Saetta McQueen partecipa al Grand Prix Mondiale, il suo migliore amico pasticcione Cricchetto viene coinvolto suo malgrado in una vicenda di spionaggio internazionale.
Pur essendo fan affezionata dei lavori Pixar non mi aspettavo molto dal seguito di uno dei suoi film meno riusciti, e non avevo tutti i torti. Del resto non è nemmeno riuscito a beccarsi la nomination agli Oscar.
Il film è ambientato tra Giappone, Italia, Francia e Gran Bretagna, tutte nazioni rappresentate in modo visivamente impeccabile dai più scontati stereotipi. L'Italia poi sembra un misto tra le Cinque Terre e Monte Carlo, che chissà se gli americani lo sanno che è in uno stato indipendente in territorio francese. Inesattezze a parte, la storia va bene per i bambini, ma non riesce a coinvolgere un pubblico adulto come avevano fatto quei gioiellini di Wall-e e Up. Qui non c'è magia, non ci sono sentimenti che si elevino dalla banalità assoluta. Speriamo sia soltanto una sfortunata parentesi.
Voto: 6 1/2
E inoltre...
- Audition
- Il nome della rosa
- Mary and Max
- Super
- Hollywood Hong Kong
- Kick-Ass
- Jin-Roh: Uomini e lupi
- The Fall (coming soon)