L’ex direttore del TG1 viene sospeso dal social network cinguettante. La sua colpa? Aver ceduto alle provocazioni degli utenti… Prima o poi doveva succedere: è un evento banale, sciocco, quasi simpatico. Se non fosse che il protagonista è l’ex direttore del TG1, nonché candidato pidiellino al Senato, Alberto Minzolini.
Le accuse sono le solite, quelle a cui un colto ed affermato giornalista della tv di stato dovrebbe saper rispondere con maestria e puntualità, evitando di cedere all’insulto a seguito dei “flame” che gli utenti scagliano come saette contro Minzolini, che non regge il confronto con l’implacabile platea del social cinguettante.
A chi contesta i rapporti con Berlusconi e le altre vicissitudini giudiziarie in cui è incorso, Minzolini ribatte prontamente con modalità che non riportano certo alla mente il tg delle venti.
Un po’ grillino, almeno nel linguaggio: cazzate che escono dal culo e non dal cervello, leccaculo, l’epiteto “imbecille” utilizzato come sgradevole forma di apertura e chiusura di frasi che mostrano un’evidente insofferenza agli attacchi, nonché un’innegabile incapacità di reazione che non preveda tracolli di stile.
Povero Minzolini, inconsapevole del fatto che il sodale degli utenti di Twitter, con la semplice pressione di un tasto, potessero decretarne la sospensione dal social network più amato dai politicanti e dalle star dello spettacolo. E’ bastato poco perché si concretizzasse la sospensione dell’account.
Un tempo si vantavano le virtù di chi sapeva stare al mondo. Oggi si condanna l’incapacità di un uomo di comunicazione che non sa stare sul social network.
Dopo gli infiniti (e dannosissimi) tweet dei volontari digitali al servizio di Berlusconi, un altro esponente del PdL dimostra una palese inadeguatezza agli strumenti della rete, prestando il fianco a critiche ed attacchi che non potranno non ripercuotersi sui consensi.
Fortunatamente il “porcellum” impedisce all’elettore di scegliere davvero il proprio rappresentante in seno alle assemblee legislative, altrimenti per Minzolini sarebbe calata un’oscurità così fitta che neanche i flame della rete sarebbero riusciti a fare un po’ di luce…