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I genitori migliori sono quelli che fanno rispettare le regole con fermezza, amore e comprensione
Da Angelo84Una delle maggiori questioni che sorgono nella famiglia contemporanea riguarda la difficoltà di comunicare con i figli perché risultano ribelli e ingestibili.
Quando un figlio è ribelle, i problemi di gestione possono essere diversi, legati al contesto familiare e ad altre variabili che riguardano la disponibilità dei genitori di parlare di qualsiasi argomento con i propri figli, tabù e rigidità possono aumentare il disagio dei giovani, e di conseguenza favorirne atteggiamenti aggressivi.
I giovani vanno ascoltati, osservati ed educati, da parte di entrambi i genitori, ma anche i nonni, i docenti, e qualsiasi persona può essere un buon educatore se porta la propria esperienza come buon modello e al contempo lascia la libertà di espressione e di parola al giovane.
Nonostante questa esigenza di libertà, di bisogno di essere ascoltati e compresi, lasciati liberi di muoversi nell'ambiete che li circonda, sono comunque necessarie delle regole e dei paletti, poiché anche i giovani, come i fanciulli, abbisogna di regole per il suo sviluppo psico-cognitivo.
La cosa importante da tenere presente è che tali regole non devono però essere eccessivamente rigide; bastano poche ma che siano salde. I genitori devono fare attenzione a non creare confusione nei figli; bisogna cioè agire con fermezza, ma è sempre importante risultare disponibili, attenti all’ascolto attivo, comprensivi e teneri. I giovani, per loro natura, hanno sempre bisogno dell'amore che solo un padre o una madre possono dare loro, soprattutto in determinati momenti della loro vita in cui sono maggiormente vulnerabili e sentono il bisogno di avere un genitore accanto. Proprio per questa ragione, avvolte la ribellione è un segnale che si lega a un “sentirsi poco amato”, alla carenza di considerazione che i genitori hanno nei confronti dei figli.
E' importante provare a motivare le azioni che si compiono quando si rimprovera un figlio. Ad esempio sarebbe opportuno spiegare i “no” che si danno, oppure non dire semplicemente “sì e basta”, ma giustificate la risposta sia positiva che negativa con pazienza, i giovani impareranno ad avere più fiducia nei propri genitori e si ribelleranno meno, acquisendo maggiore consapevolezza di sé e introietteranno le figure genitoriali in modo positivo.
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