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I lettori e la logica matematica: è allergia?

Da Lepaginestrappate @paginestrappate

La mia prima lezione di matematica, alle superiori, ho imparato una cosa: ossia che la negazione di “tutto” è “esiste almeno uno che”.

Sono le cose piccole che mi colpiscono. Tipo questa, che non me la sono mai dimenticata. Integrali, derivate e teoremi, invece, me li sono scordati tutti…

Comunque, dire “tutto” significa non porre limitazioni. Significa non dire che “esiste almeno uno che non può/non deve/non-”.

Se ci si pensa, quante volte si usa “tutto” e “tutti” impropriamente?

Tutti sono uguali davanti alla legge.
Tutti hanno diritto all’assistenza sanitaria.
Eccetera. E poi, a conti fatti, bisognerebbe andare a vedere com’è davvero la faccenda.

E se è vero che non siamo tutti matematici, ci si potrebbe aspettare che almeno i lettori siano appassionati del significato delle parole.

Dai lettori ci si potrebbero aspettare tante cose, a dirla tutta: che vi sia una certa apertura mentale alle differenze. Che la cultura abbia insegnato il garbo.
Ci si potrebbe aspettare… Certo, non sempre è così.

Nell’ultima settimana ho incontrato molto spesso questa frase:

“Tutto si può dire ma non che Tizio non sia un bravo scrittore.”

Non mi piace questa frase.

Che sia nella sua pura declinazione, incontrata in chiacchiere da treno mentre tornavo a casa dal Salone:

“Tutto si può dire ma non che Saviano non sia un bravo scrittore.”

E lì sono stata zitta. Ho sorriso. Perché non potevo dire, no?

Che sia in un’altra versione, incontrata oggi:

“Tutto si può dire ma non che Chiara Gamberale non sia una brava scrittrice.”

Che sia declinata in superbi sfoggi di critici letterari, famosi letterati che prima parlano della necessità di una critica libera, e poi si permettono di dire CHI possa dire COSA.

“Chi dice che I fiori del male non gli piace è un idiota e non ha capito un cazzo.”

O critici e commentatori librici nel web che impugnano i 10 diritti dei lettori di Pennac e poi sfoggiano fantastici:

“Tu che critichi Hemingway non sei degna dei libri che leggi.”

E poi, in fila a una cassa.

“Sopporto tutto, ma non che mi si critichi la Rowling.”

Perché tutto il mondo è paese…

Insomma.

Tutto si può dire. Ma non che tutti gli appassionati di libri conoscano la logica matematica.



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