Premessa: imparare a scrivere non significa pubblicare, o diventare scrittori, o trovare un editore che spenda (lui) dei soldi per investire nel nostro talento.
Significa lasciarsi alle spalle gli errori più gravi, ovvi (spesso però ripetuti in perfetta buona fede); e non mi riferisco affatto a quelli grammaticali. Vuol dire separarsi per sempre da una scrittura incolore, da uno stile che per arrivare al punto impiega 5 parole quando 2 sarebbe più che sufficienti (e una sarebbe la perfezione).
Qui di seguito elenco i libri da leggere e rileggere per lasciarsi alle spalle le scorie che la cattiva televisione, e la scuola spesso mediocre, inoculano un po’ in tutti. Sono di scrittori che non insegnano a costruire best-seller (anche se qualcuno di loro vende a vagonate), ma a usare bene le parole.
Metterò anche il link al post dove illustro le mie considerazioni.
- On writing (Stephen King – Sperling Paperback). Uno degli scrittori più popolari, cordialmente detestato da certa critica, mette su carta cosa voglia dire per lui scrivere. Forse la prima parte è un po’ troppo autobiografica, e qualcuno la troverà celebrativa. Ma se si vuole capire qualcosa della scrittura questo volume di meno di 300 pagine è da avere. La mia opinione.
- Scrivere Zen (Natalie Goldberg – Ubaldini editore). Confesso di non averlo amato alla follia, ma credo rappresenti un testo di sicuro interesse. La mia opinione.
- Elementi di stile nella scrittura (William Strunk Jr. – Dino Audino editore). Lo consiglia lo stesso Stephen King, e questo dovrebbe bastare. Eppure lo sto leggendo solo adesso, quindi non esistono impressioni o opinioni; eppure in meno di 100 pagine ci sono intuizioni folgoranti. L’edizione italiana è stata naturalmente adattata al nostro Paese.
- Come scrivere (Rosaria Gaucci/Bruna Miorelli – Zelig editore). Un testo italiano che raccoglie gli interventi che hanno trovato ospitalità presso la scuola di scrittura creativa “Prima e dopo le parole”, in quel di Milano. La mia opinione.
- Nel territorio del diavolo (Flannery O’Connor – Minimum Fax). Qui c’è poco da aggiungere, se non un consiglio netto: leggetelo. La mia opinione.
- Il mestiere di scrivere (Raymond Carver – Einaudi/Stile Libero). Ecco un altro libro su cui c’è poco da dire, a parte il solito: Da leggere. La mia opinione.
- Nuotare sott’acqua e trattenere il fiato (Francis Scott Fitzgerald – Minimum Fax). Nell’ultimo anno della sua vita Scott Fitzgerald vendette complessivamente 40 copie. Adesso è considerato una delle voci più importanti della letteratura statunitense. La mia opinione.
- Niente trucchi da quattro soldi (Raymond Carver – Minumum Fax). Ancora Carver in un libricino di 100 pagine per conoscere il pensiero dello scrittore statunitense sulla scrittura. Un distillato da tenere sempre a portata di mano. La mia opinione.
- I mestieri del libro (Oliviero Ponte di Pino – Tea editore). Prima di arrivare a pubblicare qualcosa perché non gettare un’occhiata a quella che viene chiamata la filiera del libro? Il direttore editoriale di Garzanti confeziona questo volume (poco più di 200 pagine), che non insegna a scrivere, ma ha il pregio di mostrare il lavoro dietro le quinte. C’è anche un esempio di contratto editoriale, e di traduzione.