I libri possono cambiarci la vita

Da Lara
Estrapolo da il quotidiano La Repubblica di ieri - 2 agosto -qualche frase di un'intervista fatta da Silvana Mazzocchi a Romano Montroni.
I libri possono cambiarci la vita Leggere è l'abitudine al piacere - Repubblica.it:
Leggere è un piacere, un dovere, un'abitudine. O cosa altro?
"Escludo subito la parola "dovere", direi che è un piacere strettamente collegato con l'abitudine. 
Per questo credo sia importantissimo avvicinare il prima possibile i bambini alla lettura, creando familiarità con il mondo dei libri e accompagnandoli nella sua scoperta. L'abitudine viene da sé, e il piacere si rinnova un libro dopo l'altro. 
Si legge per distrarsi, per informarsi, per imparare... Ma io credo che quando apriamo un libro è soprattutto di emozioni che siamo in cerca, e mentre "navighiamo" tra le pagine di un romanzo o di un saggio, acquisiamo gli strumenti per capire meglio noi stessi, gli altri e il mondo che ci circonda. 
Leggere è una forma di educazione sentimentale, civile e intellettuale. E il libro è, a mio avviso, lo strumento per rilanciare la nostra cultura: è un mondo alternativo al mondo, è quell'oggetto silenzioso che senza muoversi e senza far rumore può aprirsi e consegnarsi a noi solo se siamo capaci di interrompere temporaneamente la comunicazione con l'esterno creando così quel vuoto di mondo reale di cui necessita, per "accadere", un mondo possibile".
Consigli per una mini biblioteca imperdibile...
"Formarsi una biblioteca vuol dire darsi una struttura di orientamento per comprendere meglio la vita, vuol dire armarsi degli strumenti giusti per affrontarla. Ecco perché partirei dalla base di classici della letteratura e del pensiero: tra i primi, per me non possono mancare le opere di Dostoevskij, Calvino, Primo Levi. E poi mi piace segnalare un "piccolo" classico che amo molto: Stefan Zweig
Tra i secondi, invito a scoprire la modernità di Machiavelli, il rigore di Norberto Bobbio, la limpidezza del cardinal Martini. 
Ma poi ognuno deve lasciarsi guidare dalla propria sensibilità, dal proprio gusto, dai propri interessi, in un meraviglioso gioco senza fine: perché una delle magie dei libri è appunto questa, rinviano infinitamente ad altri libri. Di sicuro, però, oltre a esplorare le librerie e ad ascoltare i consigli degli altri lettori (il famoso passaparola!), suggerisco di sfogliare i cataloghi degli editori che hanno contribuito a formare la cultura italiana: Einaudi, Laterza, Feltrinelli, Garzanti e Adelphi. E naturalmente, di sfogliare I libri ti cambiano la vita!"

Essere un libraio oggi, che vuol dire?
"Il mestiere del libraio, con buona pace di chi ci vorrebbe ormai dinosauri in via di estinzione, non invecchia. E mi permetto di dire che, se lavorano con competenza, passione ed entusiasmo, i librai hanno un ruolo importante nella nostra società. Per svolgerlo al meglio, però, devono esserne consapevoli. Ecco perché, ogni volta che ne ho occasione, ribadisco la necessità di una formazione adeguata: abbiamo bisogno di librai, non di semplici venditori di libri! Quello che davvero è cambiato, rispetto al passato, è la necessità di aggiornarsi rispetto alle evoluzioni tecnologiche e accettare che il libro coabiti all'interno della libreria con altri prodotti. Sempre, naturalmente, all'insegna della qualità. 
A mio avviso, il prodotto che meglio degli altri si abbina al libro è il cibo, meglio se locale: una proposta congiunta di cibo per il corpo e cibo per la mente!"
I libri ti cambiano la vita
a cura di Romano Montroni
Longanesi
Pagg 344
Da qui
Il neretto è mio e l'immagine è presa in rete


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