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I Mavs hanno ripreso a correre!

Creato il 21 febbraio 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Di solito in NBA quando si avvicina la sosta per l’All-Star Game, si cominciano a tirare le somme perché vuol dire che si è giunti a metà stagione, e che quindi se non si è partiti col piede giusto si può sempre rimediare con qualche trade. Fino a qualche settimana fa questo poteva essere il caso dei Dallas Mavericks: vincitori dell’anello nella scorsa stagione sono partiti per forza di cose con i favori dei pronostici, ma nelle prime 20 partite hanno molto faticato, non riuscendo a trovare la giusta continuità, anche a causa dei grandi cambiamenti nel roster.
Poi improvvisamente la squadra ha ripreso la giusta strada infilando una serie di 6 vittorie consecutive (7 in 8 partite con solamente la sconfitta a New York) che l’hanno riportata nelle prime posizioni della Western Conference (attualmente i Mavs si trovano in terza posizione con un record di 21-12).

Il difficile avvio di stagione potrebbe essere dovuto alle tante modifiche apportate dalla dirigenza in off-season: sono partiti giocatori importanti come Tyson Chandler andato ai Knicks, JJ Barea approdato ai Timberwolves e Caron Butler accasatosi ai Clippers, rimpiazzati però da Delonte West, Vince Carter e Lamar Odom. I tre nuovi acquisti finora hanno avuto un impatto altalenante, col solo Vince Carter in doppia cifra con oltre 10 punti a partita tirando con un ottimo 45% da tre, Odom e West invece con minutaggi più bassi rispetto alle passate stagioni viaggiano entrambi a circa 8 punti a partita.

Ma il segreto dei texani guidati da Rick Carlisle dal 2008 è senza dubbio il fatto di poter ruotare l’intero il roster durante le partite, così da avere tante opzioni di gioco. Infatti le cifre individuali di tutti i giocatori dei Mavs si sono abbassate, per esempio quelle di Nowitzki sono scese sotto i 20 punti a partita per la prima volta dopo il 2000 (19.4 al momento)! Non crediamo che il tedesco sia in fase calante ma con un roster cosi ampio ci sono tante soluzioni e cosi “Wunderdirk”, rimanendo senz’altro la prima opzione offensiva della squadra, può contare su tante valide spalle in attacco.

I Mavs hanno ripreso a correre!
Il tedesco può infatti contare sul solito apporto dei veterani: Jason Kidd, che con un minutaggio più basso rispetto ai suoi standard viaggia a più di 5 assist a partita ed ha superato nella notte Michael Jordan per numero di palloni recuperati nella storia della NBA (ora è secondo con 2517 dietro all’inarrivabile John Stockton a quota 3265); Shawn Marion rimasto costante rispetto alla passata stagione con 12 punti e 6 rimbalzi a partita, oltre al “sesto uomo” Jason Terry che realizza quasi 15 punti a partita.

Insomma i Dallas Mavericks hanno la squadra più profonda dell’intera Nba, merito senz’altro del loro proprietario Mark Cuban conosciuto forse di più per le sue stravaganti esultanze sugli spalti che per le sue qualità dirigenziali, che è stato in grado negli ultimi anni di assemblare una macchina quasi perfetta che magari ci mette un po’ a mettersi in moto, ma quando parte è in grado di battere chiunque incontri sulla sua strada. Sono partiti in sordina e l’opinione pubblica non sta facendo loro molto caso, un po’ come successo l’anno scorso, ma ad Ovest sono tutti avvisati, i Mavs sono tornati a rincorrere il titolo!


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