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Classe cattiva per definizione, sarebbero dovuti cadere nelle sue grinfie già da subito, se la 'povna, per colpa del bug di gelminiana causa, non avesse dovuto dedicarsi solo e soltanto agli sdoppiati Maculati. E chi era con loro, l'anno scorso, ne ha viste davvero delle belle: muri distrutti per un metro e mezzo, furti, insulti, schiaffi, risse, minacce di denunce, forche a ripetezione. Infatti, allo scrutinio ultimo, il consiglio di classe (capitanato da Voglio-la-mamma, e con l'aiuto concorde almeno di Mafalda, Mickey Mouse, e Patty Albione) ci era andato giù di ascia, pesante. Undici bocciati tra giugno e settembre, impietosi sulle materie e la condotta, pronti a voltare pagina, ma anche (e soprattutto) a tenere il pugno di ferro su tutta la questione.
Poiché quella classe l'avrebbe comunque ereditata in seconda (e visto anche che, per una serie di motivi incrociati, aveva avuto modo di parlare con parecchie famiglie), tutto questo la 'povna lo ha seguito a distanza, ma con estrema precisione. Tutti, genitori e alunni, sapevano che lei sarebbe arrivata, un giorno o l'altro, e hanno iniziato ad attendere il suo avvento come il libro della verità, l'Apocalisse, S. Giovanni, l'angelo sterminatore.
Il risultato è che lei il secondo giorno di scuola (ma primo in quella classe) è arrivata sulla soglia dell'aula sudando freddo, con appena appena un poco di ansia da prestazione. Ma una insegnante deve avere un cuore impavido, sempre. La 'povna ha dunque aperto la porta con un sorriso largo...
...ed è subito amore.
Quello che si è trovata davanti (a conferma del fatto che, quando un consiglio di classe è unito, lavora tanto, e pure in grande spolvero) è stato un insieme di visi intelligenti, vispi, pronti; di certo non una classe in cui regna sovrano il silenzio, ma altrettanto inconfutabilmente un gruppo che accetta le novità, le regole autoindotte, le spiegazioni motivate e calme - e che (soprattutto!) sa stare in situazione.
E dire che - dopo appena un rapido giro di gioco del gomitolo - la 'povna era entrata in partita a botta fredda, senza tropppa preparazione. Mettendoli subito sotto con questo racconto di Benni, seguito dal ripasso sulle funzioni del testo, e da una lavagnata di appunti sulle origini di Roma. Subito dopo, il momento più importante: la scrittura, collettiva, delle regole di gruppo - discusse una per una con partecipazione e puntiglio - e che ciascuno ha dunque scelto, una volta cartellonate e pronte, consapevolmente di sottoscrivere con la propria firma (e dunque di accettare).
"Vedete, è come per i marinai di una barca..." - stava spiegando a proposito delle regole - "...non che voi siate creature in alcun modo d'acqua" - aveva aggiunto subito (mentre loro annuivano, rassicurati).
Ed è stato allora che la 'povna (che vagava da qualche giorno, incerta su come definirli) è stata colpita da una illuminazione secca.
"Perché voi siete, invece, irregolari del bosco, briganti gentiluomini, fuori-ma-dentro-la-legge".
Quel che è detto è detto e la definizione è fatta. La 'povna ha raccontato loro (palesemente convinti) dell'eroe di quella tale leggenda (che qui non nomina, per motivi di prudenza). Ma, poiché grazie al cielo, per quanto molto svegli, non sono ancora così anglofoni, qua sopra potrà chiamarli i "Merry Men" senza il timore di attentare alla sua propria sicurezza. E trova che poche definizioni meglio si adattino a questi amabili delinquenti: focosi, ma divertenti; irruenti, ma leali.
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