I migliori del Mondiale U19

Creato il 12 luglio 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

Si è concluso il Mondiale Under 19 di Lettonia con la brillante vittoria della Lituania sulla Serbia, grazie al trascinatore Jonas Valanciunas che nella finalissima ha piazzato la bellezza di 36 punti! Oltre al fenomeno scelto dai Toronto Raptors nell’ultimo Draft NBA, altri giocatori si sono messi in luce in questa competizione, ecco quindi un ventaglio dei ragazzi che saranno protagonisti nelle prossime stagioni, da una parte e dall’altra dell’oceano!

MIGLIOR QUINTETTO FIBA
Playmaker: Aleksander Cvetkovic (Serbia, 1993) - un po’ play, un po’ guardia (forse di più), nelle movenze ricorda Vassilis Spanoulis. Classe ‘93, un metro e 90 d’altezza, il giocatore serbo ha un innegabile talento nella metà campo offensiva, riuscendo a creare per se e per i compagni; grande tiratore, è molto rapido e agile anche in penetrazione. Sicuramente è un giocatore da tenere d’occhio, probabilmente più ad alto livello europeo che per la NBA, ma intanto le sue statistiche in questo mondiale sono tutte lì da vedere: 14.4 punti (45.5% da tre), 3.8 rimbalzi e 2.7 assist a sera.

Guardia: Dimitry Kulagin (Russia, 1992) - se occorresse definirlo con un aggettivo cestistico, “educato” non è il primo che viene in mente. Il moscovita è un giocatore molto istintivo: non sempre fa la scelta più logica, ma molto spesso la sua classe lo porta a trovare il fondo della retina con tiri veramente impossibili, sia piazzato che dal palleggio. Ha chiuso il torneo trascinando la Russia alla medaglia di bronzo con 15.9 punti, 4.8 rimbalzi e 2.2 assist di media, ma nelle ultime tre gare ha letteralmente cambiato passo viaggiando a 24 punti, 7.6 rimbalzi e 3 assist a partita, tirando con un fantastico 58% da tre punti. Attenzione a questo ragazzo: ha una bella carriera davanti a sè.

Guardia: Hugh Greenwood (Australia, 1992) - sicuramente il sesto posto dell’Australia è una delle sorprese di questo mondiale: uno dei motivi è la presenza del bomber Hugh Greenwood. Mai sceso sotto la doppia cifra, il nativo di Hobart, si è rivelato una macchina da punti soprattutto per la sua enorme capacità dall’arco dei 6.75: con 23 triple in 8 partite (2.9 di media) è infatti il migliore per canestri da tre punti segnati! Le statistiche finali dicono 17.1 punti, 4 rimbalzi e 2.6 assist a gara, e ne fanno un giocatore perfetto per l’Europa.

Ala piccola: Jeremy Lamb (Usa, 1992) - è uno dei prospetti collegiali più interessanti, ed in questo Mondiale l’ha dimostrato. Un posto nella prima metà del primo giro al prossimo Draft NBA è suo per forza: è un cocktail di Danny Granger (di cui però non ha la taglia fisica) e Rudy Gay (di cui non ha l’atletismo), con ancora ampi margini di miglioramento soprattutto nella continuità nel tiro da fuori. Memorabili i sui 35 punti (5/7 da tre) nella vittoria all’over time contro la Lituania. Alla fine ha portato alla causa statunitense 16.2 punti, 4.3 rimbalzi e 2 assist a gara: la NBA un giorno sarà la sua lega.

Centro: Jonas Valanciunas (Lituania, 1992) - riconoscimento come miglior centro, premio di MVP del Mondiale e vittoria in finale: continua il periodo magico per il nuovo giocatore dei Raptors. La Lituania ha sempre fatto affidamento su di lui e la quinta scelta assoluta dell’ultimo Draft ha risposto presente: i 23 punti, le 3.2 stoppate ed i 13.9 rimbalzi di media lo mettono ai vertici delle rispettive classifiche, confermando l’enorme superiorità fisica e tecnica del ragazzo di Utena. Se proprio bisogna trovargli un difetto è la non troppa sicurezza nel gioco fronte a canestro… ma ma chissene: è giovane ed avrà il tempo per migliorare. Con Bargnani formerà una coppia di lunghi davvero notevole.

ONORABLE MENTION (i migliori per Basketcaffe.com)
Oltre ai giocatori del miglior quintetto FIBA, altri ragazzi si sono messi in luce in questo torneo, e ci sembra giusto indicarveli:

Ala grande: Boris Barac (Croazia, 1992) - l’epitome dell’ala grande moderna, un nuovo Matjaz Smodis per intenderci. 206 centimetri veri, i kili giusti a disposizione, non un primo passo da centometrista ma mani da violinista… e di alto livello anche! Comprende il gioco come pochi nel suo ruolo e trotterella sul campo con una sapienza cestistica veramente notevole per un giocatore della sua età. Se poi è anche il secondo miglior realizzatore del Mondiale con 18.6 punti di media, e aggiunge 6.8 rimbalzi e 1.6 assist, per forza dev’essere citato tra i ragazzi più interessanti della competizione: si prospetta una carriera Europea quantomeno luminosa.

Ala grande: Dario Saric (Croazia, 1994) - l’ennesimo gioiello della Croazia, insieme a Marjo Hezonja, è senza ombra di dubbio una grande speranza del basket mondiale. Sulla sua carta d’identità cestistica c’è scritto “centro”… ma è una definizione che fa quasi sorridere: ridurre ad un ruolo Dario Saric non ha alcun senso. I 207 centimetri lo fanno annoverare nella categoria dei bigman, ma le abilità di palleggio e passaggio non c’entrano nulla con quelle dei colleghi della sua taglia. Se volete uno da fantabasket (in tutti i sensi) state pure con Saric: 18.1 punti, 10.1 rimbalzi e 3.4 assist di media… oh, la partita contro l’Egitto rasenta l’irreale: 19 punti, 16 rimbalzi e 7 assist: Tony Kukoc is back?

Ala piccola: Michal Michalak (Polonia, 1993) - il suo nome è facile da ricordare, ed è meglio che ve lo teniate in mente perchè questo ragazzo è davvero molto interessante. Vicinissimo ai due metri d’altezza, Michalak è una guardia dotata di un tiro da lontano davvero mortifero, che in difesa “si sbatte” e da anche una mano a rimbalzo. E’ stato il leader della sua Polonia trascinandola fino al settimo posto grazie a 17.4 punti, 6.4 rimbalzi e 2 assist a partita. Il suo nome è stato segnato sui taccuini di tutti gli scout nella partita contro la Lituania, quando da solo ha tenuto testa a Valanciunas sparando 29 punti (7/10 da tre) e catturando 13 rimbalzi.


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