Attribuito alla Grande Madre, regina del Cosmo, nel suo duplice ruolo di colei che dà la vita e colei che la toglie, la melagrana era simbolo di fecondità e di morte, tant'è vero che si sono trovate melegrane di argilla nelle tombe greche dell'Italia meridionale.Secondo un mito greco il primo melograno nacque dalle stille del sangue di Dioniso. Dal sangue che si era sparso spuntò un albero, il melograno. In epoca arcaica il melograno, invece, era associato ad un essere femminile, Rhoio, uno dei nomi greci dellapianta: era la figlia di Stafylos, il tralcio d'uva e a sua volta figlio di Dioniso. Il padre irato l'aveva chiusa in un recipiente di argilla e gettata in mare. Dopo un lungo viaggio era approdato sull'isola di Delo dove aveva generato Anios che a sua volta generò Vino, Grano e Ulivo. Side è un altro nome del melograno, collegato a una fanciulla eroina di Panfilia. Side era sposa di Orione che la gettò nell'ìAde perchè aveva osato competere con Era in una gara di bellezza. In tutti questi miti è simboleggiato il ciclo morte - sacrificio da cui nasce la vita.
(da Florario - Alfredo Cattabiani)
la melagrana
scrigno di mille chicchi
come varianti(haiku tratto dal blog
Papavero di campo)
CONFETTURA DI MELOGRANOIngredienti:
- melograno- zucchero- scorza grattuggiata di un' arancia
Preparazione: Scegliete delle melograne mature, tagliatele e separate per bene i semi dalla pellicola bianca che non và utilizzata. Mettete i semini in uno schiacciapatate e premete bene per ottenere la maggiore quantità di succo. Pesate il succo, unitevi uguale peso di zucchero, scorza d'arancia grattugiata e mettete quindi sul fuoco. Portate a bollitura e lasciate poi cuocere a fuoco vivace fino a quando versando una goccia su un piatto si rapprenderà velocemente. Togliere dal fuoco, mettere nei vasi e coprire. Invasatela ancora calda fino ad 1 cm dal bordo del vaso, e mettete il coperchio ermetico. A questo punto capovolgete il vasetto per 5 minuti in modo che la marmellata ancora bollente impregni l'interno del coperchio. Si effettua così una specie di autosterilizzazione.
CROSTATA DI MELOGRANO.Ingredienti (6 Porzioni):Per la pasta: 250 g di farina 200 g di zucchero 180 g di burro 3 tuorli d’uovo la crema pasticciera
2 tuorli 500 ml di latte100 g di zucchero1 cucchiaio di farinala buccia di un limonePer il ripieno: 4 melograni maturi 6 cucchiai di gelatina di melograno
Preparazione: Crostata di melograno
1-Tagliate a metà i melograni, mettete in una ciotola i grani aiutandovi con una forchettina e tenete da parte 2-Fate ammorbidire il burro fuori dal frigorifero. Mettete in una ciotola la farina, lozucchero, i tuorli d’uovo ed il burro a fiocchetti. Impastate fino a formare un impasto elastico che aiuterete a staccarsi dalle mani infarinandole regolarmente. Formate una palla e lasciatela riposare per mezz’ora in frigorifero. 3-Imburrate e infarinate una tortiera a bordo estraibile del diametro di 24 cm e foderatela con la pasta che avrete steso, con l’aiuto di un mattarello, su di un piano infarinato. Punzecchiate la pasta con una forchetta, ricopritela con carta oleata su cui verserete dei fagioli secchi e fate cuocere nel forno a 190° per circa mezzora. 4-Preparate ora la crema pasticciera mettendo in un pentolino i tuorli e lo zucchero e, fuori dal fuoco, montateli bene col frullino elettrico. Devono risultare molto cremosi e non si deve sentire più la granulosità dello zucchero. Versate la farina a pioggia, incorporate poco alla volta il latte bollente e la buccia di limone. A questo punto mettete il pentolino sul fuoco molto basso e fate cuocere, mescolando sempre, fino a quando la crema non si sarà addensata. E' molto importante non fare bollire la salsa. E' pronta quando non scivola dal cucchiaio di legno rimanendo come attaccata. Toglietela dal fuoco ricordandovi di estrarre la buccia del limone. 5-Quando la crostata è bella dorata, sfornatela e fatela raffreddare. Spalmate il fondo con un bello strato di crema pasticciera e ricopritela tutta e abbondantemente col melograno. Per ultimo, spennellateci sopra la gelatina di melograno che avete riscaldato in un pentolino.