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I miti del Web (e qualche idea per liberarsene e vivere felici)

Da Marcofre

Spesso si leggono alcune considerazioni a proposito del Web, che sono scorrette. Provo a elencarle proponendo il punto di vista corretto.

  • Il Web è uno strumento facile da usare. Vero, ed è un problema. Quando uno strumento diventa alla portata di tutti, tutti lo usano. Se all’inizio la concorrenza era scarsa, adesso è composta da milioni di individui. Tutti o quasi persuasi che basti una pagina su Facebook per conseguire i propri obiettivi. L’unico modo per emergere è avere qualcosa da dire. Altrimenti si galleggia…
  • Pochi clic ed è fatta. In parte è vero; ma cosa hai fatto? Se sei una persona normale, senza santi in paradiso, con pochi clic non vai da nessuna parte. Hai qualche probabilità di riuscita se crei relazioni, e stabilisci una conversazione con gli altri. Sopra il collo non ci deve essere solo una protuberanza chiamata “testa”, ma deve funzionare. Se dimostri il tuo valore, di avere qualcosa da dire, allora potrai sperare in qualcosa di positivo.
  • Il Web premia i migliori. Diciamo che è meno legato alle logiche che nel nostro Paese vanno per la maggiore. Vale a dire raccomandazioni, amicizie e via discorrendo. Tuttavia i migliori sono tali non perché vanno sul Web, ma perché si impegnano. Emergere vuol dire agire senza fretta, dedicare tempo per creare e offrire contenuti di valore. Niente finzioni, o chiacchiere da imbonitori.
  • Proverò col Web… Visto che non ci sono alternative, proviamo ‘sta Rete. Ma è un errore perché lascia trasparire l’idea che stiamo scegliendo un ripiego. È tempo di considerare il Web uno dei protagonisti della nostra vita, non la seconda scelta per gli inetti o quelli che non hanno i giusti “agganci”.
  • Sul Web il successo è garantito. Sembra incredibile ma c’è chi lo pensa davvero. E misura il successo coi numeri: più followers o lettori hai, più sei importante. Anche la pagina meteo dell’Aeronautica Militare ha un enorme numero di lettori. Ha successo.
    Se provassimo a usare altre categorie? Quali “consenso” per esempio? Questo ci libererebbe dalla schiavitù dei numeri e ci permetterebbe di guardare agli altri come a delle persone. Sarebbe meglio per tutti. O no?
  • Seguirò la corrente. Parlare di quello che è sulla bocca (o sulla tastiera) di tutti non è sempre una buona idea. Il tuo contributo deve essere qualcosa di originale, perché altrimenti finisci solo col rimasticare concetti altrui. Se per seguire la corrente finisci solo col blaterare idee e concetti triti e ritriti, forse è il momento di prendersi una pausa. E rilassarsi, riflettere, immaginare un radicale cambiamento di rotta.

Qualunque sia lo scopo che ti spinge ad aprire un blog, ricorda che se vuoi ottenere dei risultati, devi impegnarti. Naturalmente, puoi infischiartene dei risultati e usare la Rete senza alcuna altra pretesa che avere un luogo dove condividere idee e pensieri, e basta. Ciascuno è libero di agire come meglio crede.

Il Web non è il luogo dei miracoli, ma il posto dove trasparenza e onestà spesso premiano, oppure regalano grandi soddisfazioni (no, niente denaro spiacente). E in un certo senso, questo è qualcosa di miracoloso, non è vero?


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