I Mondo Movie

Creato il 29 dicembre 2011 da Paultemplar

Il mondo movie è un genere cinematografico che in realtà con il cinema vero è proprio ha pochissimo a che vedere.
Affermatosi in Italia agli inizi degli anni sessanta, si caratterizzò da subito per la crudezza delle scene mostrate e sopratutto per le tematiche estremamente settoriali affrontate, che erano ristrette a pochi argomenti, come i tabù sessuali i riti e modi di vivere di popoli poco conosciuti o anche sguardi sulla natura, vista però quasi sempre nella sua espressione più violenta.
Difficile collocare storicamente una data di inizio della effimera stagione del genere, che però si dilatò nel tempo fino a toccare le soglie degli anni ottanta, quando il genere mondo movie tramontò definitivamente, complice anche la grande diffusione dei documentari che proposero, con ben altri fondamenti scientifici e culturali, le tematiche che i mondo movie avevano mostrato sin dagli esordi.
Probabilmente il primo vero mondo movie venne girato nel 1962: si trattava di Mondo cane, che conteneva al suo interno tutti gli stereotipi che poi caratterizzarono il genere.
Ovvero la onnipresente voce dello pseudo sociologo/dottore/antropologo che spiega o cerca di spiegare i comportamenti al limite della stravaganza o della follia di essere umani, le bizzarrie del mondo animale, gli strani riti di tribù sconosciute, dall’Africa all’Australia, dall’America latina fino all’Asia in un viaggio alla ricerca di quanto di più strano l’umanità è in grado di produrre in ambito sessuale, religioso, sociale.
Ovviamente ad avere la massima visibilità è quasi sempre il sesso, visto attraverso un viaggio alla scoperta di stravaganze di ogni genere.

America così nuda, così violenta

In Mondo cane per esempio grande risalto viene dato alla mutilazione genitale, oltre all’immancabile serie di pistolotti sulla crudeltà degli uomini verso gli animali estrinsecata in raccapriccianti immagini di mutilazioni verso gli stessi.
In pratica Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti e Franco E. Prosperi, i registi del documentario, danno lo spunto per quello che diverrà un vero e proprio genere cinematografico a se stante, anche se, lo ripeto, il cinema centra poco o nulla.

Africa ama

Sweden in love

Svezia inferno e paradiso

Mancano gli attori, manca una storia a fare da collante, spesso gli stessi documentari sono assemblati senza cura e con immagini sfocate, per dare l’idea del documento sensazionale, unico nella sua crudezza e realtà.
Se Mondo cane è il capostipite del genere, non fosse altro per la canonizzazione di quelli che saranno i parametri del genere stesso, in realtà è Europa di notte del grande Blasetti il primo film a struttura documentaristica che mostra in rapida carrellata tutta una serie di stravaganze, ma anche di spettacoli artistici che avvengono nelle principali città europee.
Ovviamente c’è un abisso tra questo film e i successivi; manca la componente violenta, manca anche la componente voyeuristica e scabrosa.
Il genere serve anche per farsi le ossa cinematograficamente; Luigi Scattini, per esempio, gira Sexy magico (1963) e Svezia, inferno e paradiso (1968), uno dei primissimi mondo movie dedicato al sesso; ambientato nella Svezia che negli anni 60 era vista come il paradiso della libertà e dell’emancipazione sessuale, è uno dei più curati documentari di sempre, oltre ad avere una narrazione organica poco incline al sensazionalismo.
Il buon successo ottenuto dal documentario di Scattini convinse Vittorio De Sisti a girare Inghilterra nuda, con la voce narrante di Edmond Purdom, e anche in questo caso assistiamo ad un lusinghiero successo di pubblico.
Ma sono gli anni settanta a decretare l’effimero successo dei mondo movie, complice l’allentamento delle maglie della censura.
Angeli bianchi… angeli neri (1970) di Luigi Scattini e America così nuda, così violenta (1970) di Sergio Martino sono i due apri pista; il film di Martino, uno dei migliori del genere, va alla ricerca di qualcosa di più profondo del sensazionalismo, arrivando a descrivere con una certa efficacia le discriminazioni razziali, gli enormi problemi della più grande delle democrazie.

Sesso perverso

Mondo topless

Un viaggio attraverso le mille contraddizioni di un paese in cui è possibile la ricchezza più estrema accanto al suo opposto, la povertà.
Il successo più eclatante spetta a Africa ama, di Angelo e Alfredo Castiglioni, un film crudissimo in cui si sprecano immagini da volta stomaco, come clitoridectomi e infibulazioni, accompagnate dalle solite immagini crudeli di animali uccisi in maniera cruenta.
Stesso successo spetta a  Addio zio Tom (1971) di Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi, in cui finalmente c’è un impianto narrativo mescolato ad un documentarismo non più reale ma simulato.
C’è una forte condanna dello schiavismo mescolato però ad una satira corrosiva e sulle righe, che alle volte disturba e spiazza.
Filippo Walter Ratti propone nel 1973 Mondo erotico, che già dal titolo anticipa quello che è il contenuto della pellicola, un viaggio nel mondo del sesso visto con parecchia sospetta furbizia e con una larga esplicitazione di nudi femminili.
Nel 1974 arriva sugli schermi il violento Ultime grida dalla savana, diretto da Antonio Climati e Mario Morra con la supervisione di Franco Prosperi, autentico documentario shock ambientato nella savana africana, con immagini di un leone che sbrana un uomo e l’uccisione di un indigeno da parte di due cacciatori bianchi.
Le scene sono dei falsi, ma girate con indubbia abilità e mescolate ad immagini dal vero; a vedere il film c’è una coda insolita di spettatori, attratti dal sinistro fascino della violenza che in questo caso appare come un prodotto della natura nella quale l’uomo è immerso, parte integrante di essa, dominante ma allo stesso tempo vittima.
Africa nuda, Africa violenta, diretto da Mario Gervasi nel 1974 riprende in qualche modo la tematica centrale e l’impianto di Addio Zio Tom; c’è una struttura narrativa, che vede due ragazze addentrarsi in Africa alla ricerca di un amuleto e imbattersi nelle solite sequenze violente di iniziazione al sesso con tutto il solito corollario.
Il genere nel frattempo muta pelle, assumendo connotati più violenti ed espliciti.
E’ il caso di Savana violenta, regia del duo Antonio Climati e Mario Morra, uscito nel 1976 e che spazia tra immagini brutali di un’epidemia in Mozambico e immagini sessualmente esplicite, tra una fucilazione di un depredatore di case abbandonate in seguito ad un’alluvione e immagini shock dei morti del carnevale di Rio.

Due fotogrammi da Mondo cane n.2

Anche Aristide Massaccesi arriva ai mondo movie e nel 1976 propone Follie di notte, utilizzando per la sua carrellata attraverso i locali notturni di mezza Europa la cantante Amanda Lear, che in seguito rinnegherà la sua partecipazione al film vista la solita abitudine di Massaccesi/D’Amato di rinforzare il film con scene hard.
Subito dopo la metà degli anni settanta i mondo movie mostrano ormai profondi segni di stanchezza.
La presenza di un sempre più fiorente mercato di film a luci rosse, la ripetitività delle scene di violenza creano negli spettatori un effetto overdose che porta ben presto al declino del genere.
Gli ultimi prodotti si chiamano, malinconicamente,  Mondo porno oggi (1976) diretto da Giorgio Mariuzzo, Mondo di notte oggi (1976) di Gianni Proia, Le notti porno del mondo (1977) di Bruno Mattei fino a quello che è l’ultimo atto ufficiale dei mondo movie,  Addio ultimo uomo (1978) di Angelo e Alfredo Castiglioni, una via di mezzo tra i cannibal movie e i mondo movie tout court,

Mondo cane

che mostra le rituali immagini di lotte tribali attraverso una visione quasi romantica di un uomo ormai profondamente cambiato nei costumi e negli usi, in cammino verso una civiltà fagocitante e che segna per certi versi la fine del mondo primitivo in cui ha vissuto in alcune zone della terra.
Senza quasi nessun rimpianto il genere tramonta e scompare.
La crisi del cinema è ormai quasi inarrestabile e la pochezza della stragrande maggioranza delle pellicole appartenenti a quasi tutti i generi testimonia l’acuirsi di una crisi che diverrà ben presto eclatante.
I mondo movie quindi scompaiono senza aver lasciato tracce significative; parliamo di meno di cento pellicole, includendo comunque tra esse anche quelle provenienti da altri paesi e che cercarono di sfruttare la nicchia scavata dagli stessi.

Magia nuda

Mondo cane oggi, l’orrore continua

Come per altri generi cinematografici esplosi e poi sgonfiatisi nell’arco di pochi anni, i mondo movie verranno confinati in un limbo, riemergendo solo in sporadici casi quando veranno proposti dal fiorente mondo delle tv private.
Così, accanto ai nazisploitation, al flone conventuale e ai decamerotici, i mondo movie vivranno nell’ombra, ignorati dai grandi circuiti commerciali e riemergendo solo in particolari occasioni.
La loro carica violenta ed esplicita infatti impedisce ancora oggi una visione allargata alle prime serate della tv; e va detto che la cosa è sicuramente un bene.

Africa addio

Ultime grida dalla savana

Mondo balordo

Africa dolce e selvaggia

Sexy magico

Sexy liberty now

Inghilterra nuda

Mondo di notte n.3

Angeli bianchi, angeli neri

Europa di notte (1958) di Alessandro Blasetti
Il mondo di notte (1959) di Luigi Vanzi
Il mondo di notte numero 2 (1961) di Gianni Proia
America di notte (1961) di Giuseppe Maria Scotese
Mondo caldo di notte (1961) di Renzo Russo
Mondo cane (1962), di Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara, Franco Prosperi.
Le città proibite (1962) di Giuseppe Maria Scotese
Il paradiso dell’uomo (1962) di Giuliano Tomei
Sexy al neon (1962) di Ettore Fecchi
I piaceri nel mondo (1962) di Vinicio Marinucci
La donna nel mondo (1963), di Franco Prosperi, Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti.
Mondo cane 2 (1963) di Franco E. Prosperi, Gualtiero Jacopetti
Il mondo di notte numero 3 (1963) di Gianni Proia
Il pelo nel mondo (1963) di Antonio Margheriti
Mondo nudo (1963) di Francesco De Feo
Tentazioni proibite (1963) di Osvaldo Civirani
Mondo infame (1963) di Roberto Bianchi Montero
90 notti in giro per il mondo (1963) di Mino Loy
Sexy nel mondo (1963) di Roberto Bianchi Montero
Sexy nudo (1963) di Roberto Bianchi Montero
Questo mondo proibito (1963) di Fabrizio Gabella
Africa sexy (1963) di Roberto Bianchi Montero
Sexy magico (1963) di Luigi Scattini
Sexy al neon bis (1963) di Ettore Fecchi
Ecco il finimondo (1964) di Paolo Nuzzi
Mondo balordo (1964) di Roberto Bianchi Montero
Le schiave esistono ancora (1964) di Roberto Malenotti, Maleno Malenotti e Folco Quilici
I malamondo (1964) di Paolo Cavara
Nudo, crudo e… (1964) di Adriano Bolzoni e Francesco De Feo
Canzoni nel mondo (1965) di Vittorio Sala
Africa addio (1966) di Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi
Mondo Topless (1966) di Russ Meyer
Acid – delirio dei sensi (1967) di Giuseppe Maria Scotese
Mal d’Africa (1967) di Stanislao Nievo
Svezia, inferno e paradiso (1968) di Luigi Scattini
Inghilterra nuda (1968) di Vittorio De Sisti
Africa segreta (1969) di Angelo e Alfredo Castiglioni
Angeli bianchi… angeli neri (1970) di Luigi Scattini
America così nuda, così violenta (1970) di Sergio Martino
The Satanists (1970) di Luigi Scattini
Dove non è peccato (1970) di Antonio Colantuoni
Riti segreti (1970) di Gabriella Cangini
Questo sporco mondo meraviglioso (1971) di Mino Loy
Africa ama (1971) di Angelo e Alfredo Castiglioni
Addio zio Tom (1971) di Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi
Mondo erotico (1972) di Filippo Walter Ratti
Mondo Freudo (1974) di Robert Lee Frost
Ultime grida dalla savana (1974) di Antonio Climati
Africa nuda, Africa violenta (1974) di Mario Gervasi
Nuova Guinea: L’isola dei cannibali (1974) di Akira Ide
Magia nuda (1975) di Angelo e Alfredo Castiglioni
Follie di notte (1976) di Joe D’Amato
Mondo porno oggi (1976) di Giorgio Mariuzzo
Savana violenta (1976) di Antonio Climati
Mondo di notte oggi (1976) di Gianni Proia
Mondo diavolo (1976) di Mario Morra
Le notti porno del mondo (1977) di Bruno Mattei
Uomo, Uomo, Uomo (1977) di Lionetto Fabbri
L’Italia in pigiama (1977) di Guido Guerrasio
Mondo infernale (1977) di Larry Savadove
Le facce della morte (1978) di John Alan Shwartz
Addio ultimo uomo (1978) di Angelo e Alfredo Castiglioni
Des Morts (1979) di Jean-Paul Ferbus e Dominique Garny
Cannibals (1980) di Jess Franco
Intersesso (1980) di Robert Crus
Siamo fatti così – Aiuto! (1980) di Gianni Proia
Le facce della morte n. 2 (1981) di John Alan Shwartz
Africa dolce e selvaggia (1982) di Angelo e Alfredo Castiglioni
Cannibali domani (1983) di Giuseppe Maria Scotese
Dimensione violenza (1983) di Mario Morra
Dolce e selvaggio (1983) di Antonio Climati
Nudo e crudele (1984) di Adalberto Albertini
Mondo senza veli (1985) di Adalberto Albertini
Le facce della morte 3 (1985) di John Alan Shwartz
Love duro e violento (1985) di Claudio Racca
Nudo e crudele 2 (1985) di Adalberto Albertini
Mondo cane oggi, l’orrore continua (1986) di Stelvio Massi
Mondo cane 2000: l’incredibile (1988) di Stelvio Massi e Gabriele Crisanti
Mondo New York (1988) di Harvey Keith
Natura contro (1988) di Antonio Climati
Droga sterco di Dio (1989) di Stelvio Massi
Mondo ossesso (1989) di Stelvio Massi e Gabriele Crisanti



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