Comincia qui, per avventura, un polpettone a puntate, che, come i vecchi feuilleton, viene pubblicato ogni domenica. Se dura. (A.B.)
PUNTATA I - Dove, semplicemente, s'inizia
(ascolta)
Se c'era una cosa che la famiglia von Bauern aveva ben chiaro era che le colpe andavano redarguite energicamente.
Se per esempio l'aiuto cuoca, Frau Heller, si dimenticava di spennare i polli e si doveva fare tutto all'ultimo momento, una semplice lavata di capo non bastava. Ci voleva una mezza giornata in cantina, al buio, in compagnia degli inevitabili topi, per farle tornare la memoria.
Qualora invece uno degli stallieri, per esempio Kurt, con quei capelli color carota e l'espressione assente, non avesse strigliato a dovere i cavalli della scuderia, si doveva ricorrere ad una notte all'addiaccio, lungo il greto del torrente Sauer, senza cibo e a rischio di diventarlo per i lupi del circondario. II giorno seguente, sarebbe corso lui stesso a lisciare manti equini a ripetizione.
I von Bauern conoscevano l'importanza di un comportamento retto e senza sbavature, ed erano disposti a dimostrarsi lievemente disumani, se questo faceva alla bisogna.
***
Il problema era che stavolta non si trattava di un semplice servo. Karina von Bauern, il sangue del sangue di Richard von Bauern, il proprietario di Villa von Bauern, era una von Bauern. E per le sue colpe necessitavano espiazioni un po' più raffinate.
Karina von Bauern era stata promessa in sposa sin dalla nascita al figlio dei migliori amici dei suoi genitori, i von Bären. Georg von Bären aveva tutto quello che una ragazza di buona famiglia poteva desiderare: era un ragazzo di buona famiglia anche lui. Aveva una posizione, soldi, case eleganti, domestici da mettere in cantina come i von Bauern. Il podere dei von Bären confinava con quello dei von Bauern, dando l'occasione per frequenti fraintendimenti tra gli spedizionieri; ciononostante era una tenuta florida e perfettamente amministrata. Georg von Bären aveva tutto - tutto tranne un po' di fascino. Era infatti di una bruttezza leggendaria, che portava in giro con gli occhi bassi, la postura tremolante.
Così, quando compariva in società, la sua ricchezza e tutti gli altri gretti aspetti economici che occupavano la mente delle dame più virtuose, scomparivano. Il suo contegno diceva: "Sono orrendo, lo so: lasciatemi esistere." "Indistinguibile da un Kartoffelsalat", era invece l'opinione generale della ristretta cerchia cui per lignaggio apparteneva.
Ma in ragione della sua opulenza, Karina avrebbe potuto passare sopra al naso bitorzoluto e agli occhi porcini di Georg, così come al suo alito mefistofelico e alla sua scarsa igiene personale.
Il fatto era che Karina si era innamorata. Ma non di lui.
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da TEMPI FRU FRU
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