Io non sono piacentina... i miei sono nati e cresciuti qui in Brianza, da genitori nati e cresciuti qui, da nonni nati e cresciuti qui, ma prima di imparare a cucinare il risotto, ho imparato a impastare i pisarei, dei gnocchetti di farina e pan grattato tipici di Piacenza e dintorni.
Tutto merito della zia suora, di cui vi avevo raccontato QUI. Lei si e' sempre occupata dei bambini all'asilo e molti (troppi!) anni fa prestava servizio nel piacentino. Ha trascorso tanti anni a Travo, un paesino in Val Trebbia. L'asilo era meraviglioso, molto grande, pieno di giochi, con un'orto che si spingeva fin quasi al fiume...ricordo che avevano tantissime piante di rabarbaro!!! La mamma in estate ci mandava dalla zia a trascorrere le vacanze. Io e mia sorella trascorrevamo i pomeriggi a fare costruzioni e leggere fumetti! C'era una vecchina che abitava accanto all'asilo che spesso si metteva a preparare pisarei e la zia, orgogliosa di farle conoscere le sue nipoti, ci portava da lei che ci ha insegnato a farli!
La ricetta tradizionale prevede che si gustino con un sugo fatto con pancetta, fagioli borlotti, pomodori e prezzemolo; i "Pisarei e faso". A casa noi li prepariamo spesso, mia mamma rigorosamente con sugo tradizionale, io spazio dal semplice burro e salvia, al pesto...
Vi lascio la ricetta per preparare i pisarei cosi' come l'ho imparata io.
Pisarei piacentini
Ingredienti:
300 gr di farina bianca (io Molino Chiavazza)
200 gr di pangrattato
latte q.b.
1 pizzico di sale
Mescolare in una scodella la farina col pangrattato e il sale. Aggiungere latte a sufficienza per ottenere un impasto sodo, appena appiccicoso.
Lasciare riposare un quarto d'ora in uno straccio inumidito, poi procedere a formare i pisarei.
Bisogna formare dei serpentelli di pasta con le mani, spessi circa mezzo centimetro. Tagliarli quindi a tocchetti di 1 cm e poi affondare il pollice dentro ogni tocchetto strisciando il dito sul piano di legno in modo che l'impasto si arricci sull'unghia del dito. L'asse di legno e' indispensabile, altrimenti l'impasto scivolerebbe via e formare i gnocchetti risulterebbe impossibile!
Non servono strumenti particolari, si preparano velocemente e senza difficolta' (mi aiutano spessissimo anche le belve in questo!) e sono un'ottima alternativa al riciclo del pane raffermo.
Si cuociono in abbondante acqua salata.
Si possono anche congelare disponendoli su un ampio vassoio in modo da non sovrapporli. Una volta congelati si possono mettere in un sacchetto e all'occorrenza basta tuffarli in acqua bollente.
Con questa ricetta partecipo al contest "Paste regionali" organizzato dal Molino Chiavazza.
Un abbraccio
Paola