I politici montegranaresi e la Sutor. Tifosi o amministratori?

Chiariamo il punto: Luca Craia non ha nulla contro la Sutor. Tutt’altro. Mi spiace doverlo premettere ogni volta che ne scrivo ma, a quanto pare, a Montegranaro porsi con atteggiamento critico nei confronti non tanto della squadra ma di tutto quello che le gravita attorno equivale a divenire una sorta di traditore della patria. Allora ribadisco: sono fiero di avere una squadra di basket in serie A, sono fiero di averci giocato da giovane, sono fiero del fatto che componenti della mia famiglia l’hanno fondata. Ciò non toglie che io possa guardare alcune situazioni con forti perplessità.

Così accade che, domenica scorsa, dopo il grande successo della partita di Milano, ho linkato sulla mia pagina Facebook un articolo che ne parlava che ho trovato sulla bacheca del Segretario del PD montegranarese. Ho preso il primo che mi è capitato sotto, non sono andato mirato sulla bacheca in questione, lo giuro. Sul link ho commentato: “eccoci qua, problemi risolti, che ci vuole?”. Chiaro è il riferimento a tutte le polemiche che ci sono state nei giorni scorsi (alle quali, nel mio piccolo, ho dato anch’io il mio contributo) circa le problematiche attuali della Sutor e delle possibilità di soluzione delle stesse anche grazie all’aiuto, ancora una volta, della cittadinanza. Polemiche che, immancabilmente, si smorzano davanti ad una vittoria di tale portata. Ma i problemi rimangono, solo che non li vediamo più, almeno per un po’.

Il Segretario del PD, evidentemente accortasi del mio link, commentava così: “Suonare”.

Non avendo capito cosa intendesse ho chiesto: “Che tradotto?”.

La sua risposta: “Io non vedo la Sutor come un problema, ma visto che la seguo fin da ragazzina e mio suocero e stato uno dei fondatori non devo provare vergogna nel gioire quando vince, e soprattutto Luca, io non penso che quello che non interessa me... non debba avere valori per gli altri.”.

Dove io avessi affermato che sia necessario provare vergogna nel tifare la Sutor, francamente, l’ho cercato ma non trovato. Allora ho risposto: “Ma valore ce l'ha, cara Segretaria del PD. Ma non si può sempre attingere al denaro pubblico sottraendo risorse a problemi più prioritari. O no?”.

E lei: “Io parlo da tifosa”.

E io: “Ma sei anche la segretaria del Pd. La tifosa abbiamo capito che pensa. E il segretario del PD?”

E lei: “La domenica sono tifosa”.

E io: “Te lo devo domandare domani?”

Nessuna risposta.

Il giorno dopo, alle 7,29, torno alla carica: “È lunedì. Posso chiedere al segretario del PD che ne pensa, ora?”

E lei: “Lo sai che ne penso, ne abbiamo parlato parecchie volte, L'amministrazione comunale non deve rimanere distante da una realtà come una squadra in serie A, anzi, se sfruttata bene questa può servire per promuovere il nostro territorio. Detto questo e' ovvio che soldi pubblici non debbano entrare nelle casse della società se non per garantire le strutture” .

Mmmmhh, garantire le strutture. Che vorrà dire? Lo chiedo: “Cosa intendi per "garantire le strutture"?”

Nessuna risposta, almeno fin ad ora.

Penso però di capire cosa intendesse il Segretario del PD con quest’ultima frase ed è un concetto che non appartiene solamente a lei ma che viene da più parti espresso per spiegare il motivo per cui il Comune di Montegranaro tira fuori qualche migliaio di Euro e lo elargisce alla Sutor. Mi è stato spiegato più di una volta, sia da ambienti della maggioranza di governo che dell’opposizione, che tale elargizione servirebbe a sopperire la mancanza di un palazzetto dello sport adeguato a Montegranaro.

In effetti, pur con qualche perplessità legata al fatto che non esiste nemmeno una piscina, una pista di atletica, un velodromo e tante altre strutture, potrei anche essere d’accordo con questo ragionamento. Potrei ma non lo sono. E non lo sono non perché non reputi cosa buona e giusta avere una struttura adatta a far giocare la Sutor a Montegranaro, anzi. Sarebbe un ottimo motore economico, un lustro per la città e un servizio per i cittadini. Lo sarebbe, però, in tempi di vacche grasse. Dato però che le vacche sono di molto dimagrite e che alcune sono anche morte di fame, e dato che il Comune non perde occasione per piangere miseria, specie quando si chiedono interventi che, volenti o nolenti, sono senz’altro più prioritari rispetto ad un palazzetto dello sport nuovo o al pagamento di un “rimborso” alla Sutor per la mancanza dello stesso, forse la Sutor potrebbe provare a cavarsela da sola, come del resto fanno altre squadre di basket, di calcio, di nuoto e quant’altro e molte società sportive cittadine.

La Sutor è senz’altro un’immagine positiva per Montegranaro, anche se l’immagine si sta via via offuscando, sia per l’allontanarsi della stessa dal suo territorio (già avesse continuato a giocare a Porto San Giorgio le cose sarebbero state un tantino diverse), sia per le notizie non proprio edificanti circolate negli ultimi tempi, tra multe, mancati pagamenti eccetera eccetera. Ma quanto deve costare quest’immagine alla collettività? E nella collettività ci sono anche quelli a cui della Sutor non interessa davvero nulla.

Montegranaro, in questo momento, ha bisogni ben più impellenti e gravi dell’immagine. Non li voglio elencare, li sappiamo tutti. E li conoscono anche i nostri politici. Il problema, però, è che i politici che ci amministrano e che dovrebbero (non uso il condizionale a caso) fare opposizione, la domenica sono tifosi, svestono i panni del ruolo pubblico e si vestono di bandiere gialloblù. Legittimo. Ma il lunedì bisognerebbe tornare ad occuparsi del bene della città e non della propria passione sportiva. E il bene della città, in questo momento, non credo coincida con l’elargizione di denaro pubblico, e tanto, alla squadra di basket che pure ci dà una buona immagine. Questo dovrebbero capirlo gli oculati amministratori e gli altrettanto oculati oppositori.

Forza Sutor, quindi. Ma prima FORZA MONTEGRANARO.

Luca Craia