E’ già di nuovo venerdì, e la ‘povna non se ne capacita. Ieri, esaurita la missione al nord, ha rimesso piede a scuola dopo ben cinque giorni, ed è stata accolta dalle ironie che mal celavano sollievo (con tanto di code roteanti) di tutti i suoi ingegneri.
“Non ti abbiamo cercata per non disturbarti al nord” – hanno detto in un coretto – “ma dobbiamo fare il punto”.
“Dei materiali per il sito della scuola, sono stato colpevole e non ho fatto niente” – dice Esagono.
“Della gita a Praga, ti devo aggiornare sulle novità, che sono tante” – gli fa eco Mr. House, che, senza parere, aggiunge: “Guarda qui, come si sente che è tornata, in sala professori non c’è più un momento di pace, perché la ‘povna parla, parla, parla”. (Ma poi sorride e le dà una pacca in testa – pare che Esagono abbia fatto scuola).
“Del convegno sul disarmo nucleare e del nuovo studente cinese che si è unito alle Giovani Marmotte” – rantola senza voce Daddy LongLegs, mettendole in mano un mucchio di scartoffie.
“Della conferenza stampa per il progetto Comunità del libro, della descrizione dei laboratori e di un possibile gancio col rettorato di Durmstrag” – spiega Hal9000 (con cui si sono sentiti solo brevemente, per messaggio) in aggiornamento telefonico.
“Niente meno”? – il sopracciglio alzato della ‘povna si percepisce al di là della cornetta.
“Esatto” – fa lui serafico.
“Sì, ma poi…”.
“Sì, parliamo di tutto quello che hai incontrato, immagino” – Hal9000 è intuitivo a completare, pronto. E si danno appuntamento per il giorno dopo alle due e mezzo (“Dopo la piscina, ovvio”).
In mezzo, ci sono anche gli alunni. Giovani Marmotte, Merry Men, e Anatri si producono in sorrisi e richieste di racconti (“Prof., le siamo mancati?!”).
“Moltissimo, tutti quanti, soprattutto gli ingegneri” – la ‘povna scherza con Cirillo Skizzo. Ma intanto guarda il cumulo di compiti che lievita, quotidiano, sul piano di lavoro. E tutto il resto. E se dovesse dire dove è finito il tempo non saprebbe che pensare.
Per fortuna esistono i libri (e anche le vasche 25×17). La ‘povna riesce a partecipare all’appuntamento settimanale con un bel romanzo Neri Pozza, che (nettamente) merita di farsi ricordare.
Una quarta di copertina francamente inadeguata è forse l’unico difetto di un romanzo (I privilegiati di Jonathan Dee) che si avvia a diventare l’ennesima scoperta cult di Neri Pozza. Indicato come il ‘successore’ del Falò delle vanità, la definizione si rivela calzante, a dipingere il mondo dorato del privilegio del broker americano. Un romanzo che percorre il principio implicitamente enunciato dal titolo fino in fondo, dall’inizio folgorante di una giovane self-made coppia fino all’ultima accettazione, da parte di tutti i loro figli, del loro destino (appunto) di privilegiati. Dove nessuno paga pegno perché, in genere, nel mondo del privilegio, non c’è pegno da pagare.