Questo Referendum abroga la legge 20 maggio 1985, n. 222, limitatamente all’articolo 47, terzo comma, limitatamente al secondo periodo che prevede che anche l’8×1000 di chi non esprime alcuna indicazione venga ripartito tra le confessioni religiose.
Abrogando questo dispositivo la quota relativa alle scelte non espresse (attualmente più del 50% del totale, circa 600 milioni di euro l’anno) rimarrebbe in capo al bilancio generale dello Stato anziché essere ripartita in favore soprattutto (al 90%) della Conferenza episcopale italiana. Non si arrecherebbe alcun danno alle attività caritatevoli, visto che il fondo 8×1000 si è moltiplicato per cinque negli ultimi 20 anni, arrivando alla cifra record di un miliardo e cento milioni di euro l’anno!
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