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I rospi non amano il petrolio

Creato il 19 marzo 2011 da Tnepd

I rospi non amano il petrolio

In una scena di “Sette anni in Tibet”, con Brad Pitt, si vedono alcuni monaci buddisti scavare una buca e spostare delicatamente i lombrichi, passandoseli di mano in mano con estrema cura. Immagino che le platee di spettatori occidentali, a questo punto, nei nostri cinema, si siano messe a ridere, provando un senso di superiorità verso quegli ingenui, esagerati e un tantino fanatici tibetani. Come è possibile avere così tanto rispetto per quegli stessi vermi, proverbialmente schifosi, che noi siamo soliti infilzare sugli ami da pesca? Potrebbe essere addirittura offensivo, per alcuni cristiani di stretta osservanza, tanto riguardo per delle creature che non sono fatte a immagine e somiglianza di Dio. Invertebrati, per giunta!

I rospi non amano il petrolio
Ecco, in un mondo che si appresta a far scoppiare l’ennesima guerra, forse perché l’economia armiera stagnava, ci sono alcuni occidentali che non solo trovano giusto salvare i lombrichi da pale e picconi, ma vanno di sera a spostare i rospi dalle strade asfaltate, affinché non restino schiacciati dalle macchine di coloro che al cinema, probabilmente, avrebbero guardato con sufficienza la scena dei monaci zoofili.

Avviene tutti gli anni, a primavera, nel barbaro Occidente. I volontari escono con le torce elettriche. Indossano i giubbini catarifrangenti e i guanti da lavoro. I più organizzati portano sulla fronte la lampadina da speleologo, sì da avere le mani libere. Indispensabile il secchio. Cominciarono tedeschi e svizzeri, molti anni fa, ma il fenomeno prese piede anche in nord Italia, specie fra animalisti e ambientalisti, con una prevalenza dei primi sui secondi. Quando i cacciatori chiedono retoricamente dove siano gli animalisti quando essi vanno a pulire i sentieri di montagna, gli si potrebbe contrapporre la domanda: “Dove siete voi cacciatori quando noi andiamo a spostare i rospi dalle sedi stradali?”

Le strade circumlacuali sono le più famigerate. Quello che per noi umani, a bordo delle nostre altamente entropiche automobili, è un piacevole giretto nei pressi di panoramici paesaggi lacustri, per i batraci è una battaglia per la vita, una guerra col destino e un terno al lotto dell’esistenza. Oltretutto, le stragi avvengono in ore serali, quando nemmeno noi umani possiamo ammirare la bellezza del lago, immersi come siamo nell’oscurità e nei nostri frettolosi pensieri. La cena che si raffredda o la discoteca da

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raggiungere velocemente.

Le amministrazioni comunali latitano, refrattarie come sono a qualsiasi ridicola collaborazione con le minoranze fanatiche. Sensibili alle critiche degli elettori, sindaci e assessori comunali giammai si abbasserebbero a fornire ai volontari cartelli stradali, vigili urbani in servizio o assistenza di altro genere. Che si arrangino! Gli piacciono i rospi? Vadano a prenderli da soli! E che se li portino pure a casa, se vogliono! Ce n’è di gente strana, al mondo, pensa il sindaco eletto democraticamente e ben voluto dalla popolazione. Forse anche lui, vedendo i monaci buddisti spostare delicatamente i lombrichi, si farebbe la sua risatina sarcastica. Forse anche lui approva l’affermazione di Giorgio Napolitano, che forse si è montato la testa e si crede Carlo Alberto, quando dice: “L’Italia non può rimanere insensibile alla violazione dei diritti umani!”. E giù applausi! Ma che bella frase. Che strano, però. L’Italia e gli altri paesi europei ci riescono benissimo, di solito, a rimanere insensibili di fronte alla violazione dei diritti umani, così come ci riesce benissimo di fronte a quella dei diritti animali. Fatemi indovinare! Per caso c’è mica petrolio in Libia? No, perché mi sembra un copione già visto. Storia vecchia.

Come è storia vecchia la mancanza di sensibilità da parte dei sindaci, che non sono capaci di far mettere i cartelli del limite di velocità, e da parte degli automobilisti, che non sono capaci di rallentare, in quelle zone e in quelle fasce orarie in cui i rospi scendono dai monti circostanti e vanno al lago a deporre le uova. I sindaci non mettono i cartelli di limite di velocità, né i rallentatori, né tanto meno fanno costruire i tunnel sotto la sede stradale, né alcun genere di barriera temporanea o stabile. Niente di niente! Le casse comunali languono. Per gli animali languono sempre, ma per fare una nuova piscina, o una palestra di roccia, o l’ennesimo raccordo stradale, allora i soldi saltano fuori magicamente. I rospi non votano. Gli animalisti sì, ma siccome sono una risibile minoranza, normalmente i sindaci possono permettersi il lusso di scontentarli. A differenza dei coccolati cacciatori. Forse, se il numero di animalisti dovesse aumentare, in futuro, anche la disponibilità delle amministrazioni comunali potrebbe farlo.

http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=142020&sez=ANIMALI

Per il momento, non ci resta che armarsi di pazienza, di secchi e di torce elettriche, sperando di non farsi investire e sapendo che molti anuri verranno schiacciati davanti ai nostri occhi, da gente distratta e inconsapevole. O anche consapevolissima. Gente che, accortasi della situazione, e volendo fare un dispetto agli odiati cittadini amanti degli animali, troppe volte vituperati e derisi, al bar o sul web, accelera e li schiaccia di proposito, quando addirittura non prova anche a investire i volontari stessi. Non con l’intenzione d’investirli, ma solo per fargli prendere un bello spavento. Ha ragione quel sindaco a dire che c’è gente strana al mondo. Ma bisogna aggiungere: ci sono anche tanti pazzi criminali, al mondo. Gente che al posto del cervello ha una massa spugnosa intrisa di alcol, droghe e cattiveria. Gente che, quando si siede in macchina, da dottor Jeckill diventa mister Hide. Del resto, non è una novità e i rospi che vanno ad accoppiarsi sono l’ultima delle loro preoccupazioni. E’ successo che qualcuno di loro scendesse dalla macchina, prendesse un rospo morto e lo scagliasse contro i volontari attraverso il finestrino dell’auto in corsa, sghignazzando e lanciando imprecazioni verso i patetici animalisti, così tanto per….vedere di nascosto l’effetto che fa. Ché tanto la discoteca resta aperta fino a tardi. Sono gli stessi che vanno a caccia o a pesca, votano Lega Nord e credono di appartenere a una casta superiore agli smidollati cittadini. Gente che vive per lavorare, che non ha mai preso un libro in mano, dopo aver conseguito la licenza media, ma che in compenso legge assiduamente la Gazzetta dello Sport. Gente che crede di saperla lunga, di essere depositaria dei valori della tradizione, che odia terroni ed extracomunitari, ma soprattutto quei precisini degli animalisti di città, che, riguardo ai problemi ecologici, si sono “svegliati a mezzogiorno”, mentre essi, veri paladini della natura, si svegliano (letteralmente) alle quattro del mattino, per andare a caccia, cioè, nella loro mente distorta, a proteggere la natura. Gente che conosce il territorio meglio di chiunque altro, ma che detesta gli arroganti animalisti, con i loro discorsi deliranti, perché si permettono di sovvertire l’ordine naturale delle cose: i negri a casa loro, la donna e gli animali sottomessi all’uomo, meglio se bergamasco o bresciano, e i rospi a diventare frittatine sotto i pneumatici. Questo è il retaggio dei nostri padri e guai a chi ce lo tocca!


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