Benissimo, facciamoceli noi i biscotti, che è meglio! (vi prego di leggere questa affermazione richiamando alla memoria la voce fastidiosa di Puffo Quattrocchi, grazie).
Insomma, questa ve la racconto. Ieri mattina, forse un filo meno assonnata del solito, mi sono dedicata ad una frugale colazione con latte e biscotti. Gli storici Galletti del Mulino Bianco. Prendo il primo e tutto fila liscio, prendo il secondo e…ma un attimo, è diverso dal precedente, c’è sopra una gallina invece del canonico gallo. Mi tuffo a pesce nel sacchetto convinta di essere impazzita o speranzosa di aver vinto qualche premio tipo “trova il biscotto diverso” ma il sacchetto è colmo di galli e galline. Gulp…ma non è tutto! Faccio per mettere giù il sacchetto e mi accorgo che è pieno di cuoricini e frasi da cariare uno sdentato come “Rosita e…la ricetta dell’amore” o altre galline che trovano il vero amore e via dicendo…Sconcertata.
Ma io mi chiedo, cari signori della comunicazione della Barilla (proprietaria del marchio Mulino Bianco), santa pazienza, ma se un infelicemente single non per scelta si accorgesse della vostra idea brillante alle 6 di un lunedì mattina di pioggia battente? Capite bene che aveste delle responsabilità se vi venisse addebitata della terapia? Come se non bastasse, manca meno di una quindicina di giorni a S. Valentino, ma state scherzando? Ritirate subito queste confezioni dal mercato!
Insomma, io posso capire la scelta di Banderas (gran pezzetto di manzo, giusto per restare in tema di pietanze) visto che poi è il gentil sesso a fare la spesa per qualche marito annoiato e pantofolaio; ma tutta sta melassa sui biscotti ecco, ad una prima riflessione, mi par eccessiva…
Ma un attimo, fatemi fare mente locale. Ma il bel mugnaio non amoreggiava mica con delle galline negli spot qualche tempo fa? Ah, ecco l’illuminazione! Quindi, pane al pane vino al vino, sveliamo gli arcani e diciamo un po’ le cose come stanno in casa Mulino Bianco: le signore al supermercato che sognano il Banderas rappresentano le gallinelle che amoreggiano con il mugnaio che, a sua volta è simboleggiato dal gallo nella pubblicità: quindi galli e galline nel sacchetto dei biscotti. Oh mamma mia ragazzi!
Ecco cari signori della comunicazione della Barilla, a parte che tutto ciò è un filo sessista nonché machiavellico, ma insomma, credo che dobbiate un filo rivedere la vostra strategia di comunicazione. Abbiamo tutti apprezzato l’archiviazione della famiglia felice alle 7 del mattino tutta riunita attorno al tavolo della colazione: questo non basta, però, per digerire la festicciola nell’aia che avete messo in piedi. Dopo lo scivolone di stile del Signor Barilla (mi riferisco alla predilezione della “famiglia tradizionale”, qualsiasi cosa questa affermazione volesse significare) qui si annaspa davvero…
Quindi, volete sapere che c’è?
I biscotti ce li facciamo da soli!
I Canestrelli
Difficoltà complessiva: Media
Cottura: 18/20 min. Preparazione: 30 min + 1 ora di riposo
Dosi: per circa 20 biscotti del diametro di 3cm ca.
Ingredienti:
Tuorli d’uovo: 2 sodi – Zucchero a velo: 50g – Farina: 100g – Fecola di patate: 70g – Burro: 100g – Vanillina: 1/3 di una bustina, Scorza li limone
Facciamo bollire le uova per estrarne i due tuorli sodi (facciamoli bollire per 8 minuti, ca.). mentre le uova cuociono, uniamo la farina, lo zucchero, la fecola di patate e la vanillina. Uniamo poi i tuorli sodi pattati al setaccio e il burro a temperatura ambiente (non fuso, mi raccomando). Una volta ottenuto un impasto omogeneo, mettiamolo in frigorifero avvolto nella pellicola perché riposi per un oretta almeno. Trascorsa l’oretta, lavoriamo la pasta al mattarello fino ad ottenerne uno strato spesso un centimetro circa. Con uno stampino a forma di fiore, prepariamo i canestrelli che poi verranno informati per 18 / 20 minuti a 170° (forno statico).
La friabilità che otterrete vi darà dipendenza…fatene tantissimi, fidatevi di me!