Al di là delle “creste” operate dall’Azienda Siciliana Trasporti nel corso degli anni precedenti, il “premio di risultato”, legato al contratto integrativo aziendale, è una voce retributiva a tutti gli effetti, accantonata dalla Società e immessa in busta paga in tre tranche alla loro naturale scadenza. Si tratta, quindi, di somme non nella disponibilità dell’Azienda (che già incamera la propria quota parte) ma destinate a incrementare le striminzite paghe dei dipendenti pur se trattenute dall’Azienda ed elargite in epoca successiva alla loro maturazione.
Trattasi, infatti, di somme maturate a seguito di mancate erogazioni di alcune voci quali, ad esempio, lo straordinario (rispetto a quello prestato nel 2002) a seguito della progressiva riduzione dell’istituto nei turni di lavoro giornaliero, l’omogeneizzazione dei tempi accessori del personale viaggiante, l’effettuazione della “settimana corta” da parte del personale appartenente all’Area Operativa “Amministrazione e Servizi”, l’ottimizzazione dei costi di manutenzione degli automezzi aziendali.
Essendo l’integrativo aziendale tuttora vigente, seppure in regime di prorogatio, perché scaduto il 31 Dicembre 2009 e non più rinnovato, l’Azienda avrebbe dovuto appostare in bilancio le somme “risparmiate” ed erogarle agli aventi diritto a mano a mano che venivano a maturazione ma, tale virtuosa prassi non è stata posta in essere con la dovuta puntualità dalla Società in perenne (e strana) crisi di liquidità….
Orbene, poiché l’attuale “padrone” della Società è l’Amministrazione della Regione Siciliana; Socio Unico della “partecipata”, il Sidast ritiene che proprio tale Organismo debba assumersi l’onere dell’erogazione al personale delle somme dovute che non rappresentano certamente un “regalo”, bensì una forma di “salario differito” da onorare così come si fa (anche se, a volte, con “lieve” ritardo) con gli stipendi.
Se poi gli Amministratori scialacquatori e dilapidatori dell’Ast non riescono a elargire somme che avrebbero dovuto semplicemente accantonare e poi distribuire, significa che non sono dei buoni amministratori e, quindi, meriterebbero di “essere mandati a casa” per scarso rendimento. In effetti, qualcuno potrebbe obiettare che il Governo Regionale, seppure con colpevole ritardo, abbia già agito in questo senso ma ciò non corrisponde esattamente a verità: licenziati alcuni componenti dei Consigli di Sorveglianza e di Gestione, la Regione ci ha lasciati in eredità (alla quale avremmo volentieri rinunciato) nientemeno che un inamovibile Presidente, un chiacchieratissimo Direttore Generale e tutta una serie di Dirigenti di serie B che hanno portato al default l’Azienda !
Meno male che adesso, con l’arrivo massiccio delle truppe cammellate di Raffaele Lombardo targate MPA, le cose si aggiusteranno: massima puntualità nel pagamento degli stipendi ogni ventisette del mese, pagamento degli arretrati, puntuali rimesse delle quote cedute alle Finanziarie, immediato pagamento del tfr ai pensionati, elargizione della quattordicesima mensilità e, soprattutto, puntuale rimessa delle quote sindacali ai Sindacati, appunto, che così eviteranno il ricorso ai decreti ingiuntivi per ottenere quanto loro spettante per …. Sopravvivere !
Almeno, questo è quanto si dice in giro e…. beato chi ha fede e ci crede veramente…..!
Condividi su Facebook.