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I Soliti Idioti e l'ironia (?) a Sanremo

Creato il 16 febbraio 2012 da Luciferkitty @MicheleAFGreco
Oggi ho visto su youtube l'esibizione dei Soliti Idioti (no, non seguo Sanremo, non in tv almeno). La mia reazione? Non sapevo se ridere o piangere.
Gridolini, mosse esasperate, una parodia del matrimonio gay con Gianni Morandi che celebra il tutto dicendo "Vi dichiaro marito e… non lo so", una canzone zeppa di luoghi comuni, un bacio sulla bocca rubato al conduttore che non ha niente contro i gay, ma preferiva fosse stato Belen a darglielo (concetto rimarcato più volte, quasi fosse una vergogna il contrario). 
Trovo sia disgustoso che si possa tornare indietro di trent'anni nel giro di pochi minuti e in diretta nazionale.
"Ma era ironia, una parodia che si fa anche all'estero" direte voi. Peccato che all'estero la gente sia in grado di capirlo, in Italia non credo. La maggior parte dei telespettatori avrà riso del cliché della "checca" senza neppure rendersi conto che si trattava di una parodia volutamente esagerata.
È vero anche che i Soliti Idioti prendono in giro anche altre categorie, ma queste ultime hanno dei diritti che a noi gay non sono concessi qui in Italia Vaticalia.

Sì, ovviamente esistono gay effeminati, così come etero effeminati. Nulla in contrario, ognuno deve potere essere se stesso. Il problema è che i media propongono sempre e solo lo stesso modello e sempre e solo per appiattire l'intera comunità gay a quello stereotipo. Il tutto per prenderci in giro e ridere di noi come fossimo scimmie ammaestrate. In un paese civile dei presunti comici come i Soliti Idioti sarebbero stati pesantemente criticati. Da noi, invece, la gente li trova divertenti. E per cosa? Io penso che la loro comicità da osteria sia rozza e banale. Tentano di scopiazzare Little Britain, mancando però di humor inglese e di varietà, tanto da ridursi a ripetere in continuazione degli stupidi tormentoni. Questa non è satira, è solo una caricatura che non fa altro che aumentare i pregiudizi e l'omofobia.
P.S. a proposito di Little Britain, Daffyd (the only gay in the village) fa un ritratto spietato e realistico del mondo gay e delle sue mille sfaccettature; e lo fa dal di dentro, in quanto l’autore è gay dichiarato lui stesso.
T'oh, ho scritto proprio mille sfaccettature. Qui in Italia si ripete sempre il solito modello vero per alcuni, ma non per tutti. Senza contare che esistono anche etero ultra-effeminati, ma va be'.
Soliti Idioti, grazie per l'umiliazione.

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