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Icelandic Tale#8 - Tra Landmannalaugar e Kirkjubaejarklaustur (Spell it if u can!)

Creato il 26 luglio 2013 da Mapo
"Come c... si fa a cucinare la pastasciutta senza sale e pomodoro?!" - la frase in italiano risuona nel più classico dei momenti di silenzio nella sala da pranzo del rifugio di Landammalaugar. Avete presente quegli istanti in cui hanno tutti un tono di voce abbastanza alto e, all'improvviso, nessuno sa bene come mai, smettono improvvisamente di parlare lasciando che le vostre parole tardive si facciano sentire come un ululato nella notte?! Ecco, appunto.Per fortuna la zona é ampiamente popolata da italiani avventurieri e giramondo (l'avreste mai detto?) che invece di guardarci torvi come farebbe il primo tedesco di turno, peraltro a ragione!, addirittura ci vengono incontro con un sacco delle loro provviste. In ordine sparso:- 4 buste di risotti della Knorr (vuoi mettere il riso ai gamberetti ai piedi del ghiacciaio?)- mezzo sacchetto di zucchero, mezzo di sale e un barattolo di olio (no, non extravergine, ma che ci volete fare, sbagliano anche i migliori!)- una scatola di sugo ai pelati svariate volte meglio di quello con cui ci barcameniamo da giorni- mezza cipolla, per il soffritto
Adottati, insomma! Sarà che han più o meno l'età dei nostri genitori, ma la sensazione é più o meno quella.Ma qui va a finire che in questo resoconto si parla solo di cibo come i classici italiani all'estero che si lamentano quando non trovano la pizza. In tema nostalgia, peraltro, anche la colonna sonora by Patty Pravo che mi accompagna mentre scrivo queste righe, trovando la forza di non vomitare dalla prima fila del pullman che ci sta portando a Skaftafell, tra un guado e l'altro, l'autista che ogni 2km mi stacca la cuffia sinistra dall'orecchio per dirmi "Islanda is beautiful" e le due tedesche che mi guardano come se fossi un pazzo dallo specchietto. Come dargli torto!Dai finestrini si vede il solito, mai noioso, trattato di geologia. A proposito, forse non si è ancora detto che in Islanda, con buona approssimazione, non esistono alberi. Il che, visti gli ettolitri d'acqua che ci circondano, suona piuttosto strano. Dipenderà dalla terra lavica?
Icelandic Tale#8 - Tra Landmannalaugar e Kirkjubaejarklaustur (Spell it
if u can!)
Non si è detto di 
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Scusate l'interruzione,  ma l'ubriacone al volante si stava sbracciando per indicarmi l'ennesimo ghiacciaio!
Dicevo che non si è detto di Landmannalaugar. Immaginatevi il campo base dell'Everest! Non che io ci sia mai stato, ma è la prima cosa che mi viene in mente vedendo questo assembramento di tende colorate da cui escono bionde imbarazzanti e comitive di francesi (ennesimo punto della "to do list" portato a compimento) in costume da bagno. In Islanda fa freddo, tutto vero, ma non avete fatto i conti con le pozze calde che, ai piedi delle montagne, creano colorate e bollenti piscine naturali (vd parentesi sopra) in grado di riposare le nostre stanche membra dopo un lungo trekking. Le nostre e quelle di signore attempate che non si vergognano ad appoggiarci le chiappe a un centimetro dalla faccia, ma questa é un'altra storia. 
Icelandic Tale#8 - Tra Landmannalaugar e Kirkjubaejarklaustur (Spell it
if u can!)
Ieri, in un campo di fiori in una vallata vulcanica scavata da un fiume, in questo che è l'unico posto al mondo dove dovrebbe esistere un geologo reperibile per non fare scivoloni, ho visto una piccola pozzanghera d'acqua ribollire dal nulla. Un po' scettico ci ho infilato il dito. Se fossero 100 gradi non lo so dire, so solo che una piccola bolla sull'indice la porto ancora. Una specie di cucina a gas naturale, insomma, perfetta per metterci a bollire l'acqua della pasta. Ma sono tornato a parlare di cibo, meglio smetterla che queste curve stimolano l'appetito.
Ps. Un grazie particolare anche al colorito pullmino di avventure nel mondo, che ci ha raccolto dalla strada mentre vagavano tra lava e nebbia alla ricerca di una pozza d'acqua. Dentro la solita simpatica comitiva improbabile, tutti gentili e simpaticissimi: un rianimatore e consorte, il sosia di Enrico Ruggeri con una macchina fotografica gigante e la compagna che si lamenta perché tra tante rocce non compare mai nelle fotografie, un signore di Roma con barba e cappello intenzionato a farsi internare in un monastero tibetano. Per tacer dell'accompagnatore!

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