Ici la Croisette, siamo in diretta da Cannes dove ieri è stato inaugurata la 67esima edizione del Festival du Cinema. Io sono qui in trasferta, ospite della cara amica Ljuba Rizzoli, per commentare i look che calceranno il tappeto rosso più famoso della Costa Azzurra. Potere di Anahi Ricca vieni a me!
Serata inaugurale quella di ieri, con il primo tappeto rosso della stagione, dedicato al film Grace di Monaco, biopic sulla principessa-attrice che spirò proprio di fronte allo stesso mare che bagna la cittadina festivaliera di Cannes. Vediamo chi invece ha reso onore al ricordo della principessa e chi invece era meglio se fosse spirata, in questione di stile, chiaramente.
I protagonisti – Nicole Kidman e Tim Roth
Sebbene questa coppia ci faccia ricordare i bei tempi del matrimonio tra la Kidman e Tom Cruise, vista la differenza di altezza, si nota chiaramente che tra i due non c’è molta simpatia. In ogni caso, entrambi eleganti. Nicole ha optato per un Armani PriMé (come direbbe la Ventura, che salutiamo), modificato con una scollatura a cuore e non dritta come l’avevamo visto in sfilata (questo merito del caro amico Sebastiano che saluto). Un abito in pieno stile Kidman, che è promossa per l’impegno che sta mettendo nell’abbandonare le sembianze feline e tornare umana.
La Divina – Paz Vega
L’appellativo Divina è chiaramente dovuto al fatto che la Vega interpreta nel film, ossia Maria Callas, ma non si può certo dire che non lo sia altrettanto nel look Elie Saab Couture indossato ieri sul red carpet. La scelta dei colori neutri, la lunghezza al polpaccio dell’abito e la ricchezza delle decorazioni è ottima per il ruolo di attrice secondaria che non vuole mettere in ombra la protagonista. Promossa con lode.
La femme fatale – Blake Lively
Per chi (chi?) si chiede ‘come si fa a lasciare una come Scarlett Johansson?’ la risposta è Blake Lively, arrivata a portare un po’ di gna-gna nel sud della Francia. E noi la accettiamo. Promossa senza dubbio.
L’opera d’arte – Laetitia Casta
Quel gran pezzo d’arte di Laetitia Casta sembra sia stata portata imballata sul red carpet ma che qualcuno si sia dimenticato di levare il foglio d’imballaggio chiuso col nastro isolante. Brutto vestito di Dior Couture, con quei nastri neri che ricordano un altro brutto abito di Dior, indossato da Jennifer Lawrence ai Golden Globe 2014. Il concetto non ci è arrivato, bocciata.
La ginnasta – Jane Fonda
Fare aerobica negli anni ’80 ha dato frutti di eterna giovinezza a Jane Fonda, che calca il tappeto rosso per dirci quanto noi facciamo schifo a 20 anni, immaginiamoci alla sua età. Questo vestito di Elie Saab sembra la versione per adulte di quello di Blake Lively, seppur coprente ci lascia vedere quanto una donna può conservare il suo fascino da femme fatale. Promossa.
La Bambola – Valeria Marini
Il divorzio deve averla cambiata perché Valeria ha abbandonato l’abito a sirena per sostituirlo con un abito a meringa. Alla fine di una storia d’amore è giusto abbandonarsi alla tristezza assalendo il carrello dei dolci. Non basterà il fido Pablo che ti fotografa alla spalle: Valeria sei bocciata, ma bocciata stellare.
Le imbucate – Aida Yespica e Raffaella Zardo
Ora potremmo aprire un capitolo su dove ti può portare darla alle persone giuste, ma non lo faremo. Soffermiamoci sui look. Aida Yespica sceglie di omaggiare quel ramo della palma sotto cui si accapigliò con Antonella Elia all’Isola dei Famosi, mentre l’amica Zardo sceglie di dare il via alla stagione estiva omaggiando gli ombrelloni del suo stabilimento preferito di Fregene. Bocciate, ça va sans dire.
La prom queen – Elena Lenina (?)
Che cosa faccia nella vita questa Elena Lenina per essere sul red carpet non lo so (ma io non mi occupo di questo). So solo che le avevano detto che era il prom ball di fine anno e lei, per paura di non essere eletta regina della festa, è partita con la corona già da casa. Perché prevenire è meglio che curare. Non classificabile.
Dalla Croisette è tutto, appuntamento a domani.
Il post Ici la Croisette: prima puntata, scritto da Leone Lewis, appartiene al blog Così è (se vi pare).