photo enzo monti │© apollonglosse per “uh magazine” 2014
È da stamane che gioco ai birilli in un parco per bimbi cresciuti sull’erba dei prati di ville recinte con cespi di fiori con vasche di pesci muschiose.
Compagni di gioco con giacche e berretti e calze di lana tirate ai ginocchi guardati da donne in grembiule protetti da occhi discreti d’un uomo in divisa e cappello.
Bambini graziosi e biondicci le carni lavate di fresco friabili e bianche di gesso dai frigni insolenti, ossequienti al cappello dell’uomo di paglia.
Una gabbia di polli evirati nutriti di latte scremato di burro ed estratti di dado biscotti arricchiti di malto polpette di carne alla griglia.
Io son bruno, ho la faccia olivastra i capelli corvini tirati all’indietro: un puzzo di grasso animale che m’esce dal corpo grassoccio vi spiega quel nome vezzoso.
Ancora a sei anni nella baia di Ensenadacorrevo a piedi nudi sui sassi riversi sulla spiaggiagranulosa inseguendo con la voce i branchi di fochedistese sul ventre contro le rocce levigatedelle isolette di fronte alla villa dei Bakerche mio padre custodiva da padrone per undicimesi l’anno.
Ora ho varcato il confine, la legge protegge i bambini immigrati concede il diritto allo studio, proibisce di discriminare sui campi di gioco. E io gioco con bimbi diversi da me sentendoli come fratelli ma fratelli non sono perché nessuno di loro si chiama Manolo.
Nessuno di loro ha mai visto un tricheco guaire di notte e affondare con squassi potenti nel cerchio di luna rappreso sul mare lì sotto gli scogli.
Nessuno di loro ha nuotato di notte guizzando tra pesci e impregnando di alghe marine il suo corpo. Nessuno di loro avrà più il mio sapore ferino.
Io continuo a chiamarmi Manolo loro continueranno a dirmi Piggy. E Piggy certamente io sono perché continuerò ad amare il mio corpo mentre loro lo disprezzeranno.
#da: Ignazio Apolloni│La grandezza dell’uomo│ Antigruppo 73, Cooperativa Operatori Grafici-Giuseppe Di Maria Editore, Catania 1972 ░ prossimamente in ebook per Uh-Book, a cura di Alessandro Gaudio, con divagazione ziffiana di V.S.Gaudiosulla poesia lineare e sulla singlossia&